Via libera della commissione Bilancio della Camera al restyling della App18, il bonus per i 18enni: al suo posto arrivano due nuovi bonus, basati sul reddito e sul merito.
Lo prevede l’emendamento riformulato alla manovra approvato dalla commissione Bilancio della Camera.
Per i maggiorenni arrivano una ‘Carta della cultura Giovani’, per i residenti nel territorio nazionale appartenenti a nuclei familiari con Isee fino a 35mila euro, assegnata e utilizzabile nell’anno successivo a quello del compimento di 18 anni; e una ‘Carta del merito’ per chi si è diplomato con 100 centesimi. Valgono 500 euro ciascuna e sono cumulabili. La misura è finanziata fino ad un massimo di 190 milioni di euro annui. L’emendamento prevede anche la creazione di un Fondo nazionale per lo spettacolo in sostituzione del Fus.
La Carta del Merito dovrebbe essere valida sia per gli studenti delle scuole pubbliche che per quelli delle paritarie. Sarà data a coloro che risultano iscritti agli istituti di istruzione secondaria superiore o equiparati che abbiano conseguito, non oltre l’anno di compimento del diciannovesimo anno di età il diploma finale con votazione di almeno 100 centesimi, assegnata e utilizzabile nell’anno successivo a quello del conseguimento del diploma e cumulabile con la carta.
Con decreto del Ministro della Cultura, di concerto quello dell’Economia e con quello dell’Istruzione, da adottare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della Legge di Bilancio, saranno definiti gli importi nominali da assegnare nel rispetto del limite di spesa.
Il Ministero della cultura, è scritto nella norma, “vigila sul corretto funzionamento della Carta e, in caso di eventuali usi difformi o di violazioni delle disposizioni attuative, può provvedere alla disattivazione della Carta, alla cancellazione dall’elenco delle strutture, imprese o esercizi commerciali accreditati, al diniego di accredito o al recupero delle somme non rendicontate correttamente o eventualmente utilizzate per spese inammissibili». Non solo. In via cautelare può procedere «alla sospensione dell’erogazione degli accrediti oppure, in presenza di condotte più gravi o reiterate, alla sospensione dall’elenco dei soggetti accreditati”.
Le sanzioni per gli esercenti vanno invece da un minimo di 1.000 euro fino a “un importo compreso tra dieci e cinquanta volte la somma indebitamente percepita o erogata”. E ancora il prefetto può perfino sospendere l’attività della struttura, impresa o esercizio commerciale sanzionato fino a 60 giorni.
A definire puntualmente gli ambiti di utilizzo dei nuovi bonus sarà un tavolo convocato dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano per i primi giorni di gennaio per inquadrare un nuovo regolamento coinvolgendo tutte le associazioni di categoria.