L’Accademia della Crusca, con una nota firmata dai linguisti del Gruppo Incipit, ha bocciato il Piano Scuola 4.0, adottato con decreto dell’allora ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi.
C’è “un’eccessiva abbondanza di termini inglesi”, ha affermato la Crusca, che chiede non solo di tradurre le parole straniere in termini italiani chiari a tutti ma anche di fornire una versione semplificata del Piano Scuola 4.0 priva degli anglismi, o quantomeno con l’accompagnamento di un glossario.
“Ci si può chiedere se questa serie quantitativamente notevole di prestiti integrali in un testo che propone il rinnovamento della scuola italiana sia utile. E cioè se effettivamente valga il principio generale dell’inevitabile necessità di parole nuove per indicare nuovi concetti”, scrive l’Accademia della Crusca.
“Saranno davvero ‘prestiti di necessità’ tutti quelli introdotti nel Piano Scuola 4.0? Probabilmente il Piano Scuola 4.0 ufficiale, in quanto parte del Pnrr, non può essere riscritto con facilità. In questo caso, dunque, rinunciamo a proporre sostituzioni di singoli termini”.