I capigruppo eletti per acclamazione danno l’immagine di un Pd che avanza compatto, ma in realtà, gli approdi di Francesco Boccia alla guida dei senatori e di Chiara Braga a quella dei deputati sono arrivati dopo giorni di forte tensione interna al partito. Comunque, i primi due passi sono andati: Stefano Bonaccini presidente del partito, come lo stesso governatore dell’E-R auspicava, Boccia e Braga capigruppo, come da indicazione della segretaria Elly Schlein. Ora c’è da fare la segreteria: ci vorrà qualche giorno, forse arriverà la prossima settimana. Se non ci saranno scossoni, sarà rappresentativa delle varie anime Pd. “Stiamo lavorando a un assetto complessivo ed equilibrato, rispettoso del pluralismo e dell’esito delle primarie” ha detto Schlein alle assemblee prima dei senatori e poi dei deputati per le elezioni dei capigruppo, “Per questa ragione ci stiamo sentendo spesso in queste ore anche con Stefano Bonaccini. Entro pochi giorni ho intenzione di chiudere gli assetti e tornare a costruire insieme alla nostra comunità democratica proposte politiche alternative alle destre e a parlare dei temi che riguardano la vita delle persone”.
In ogni caso, il voto sui capigruppo è stato unanime, ma le tensioni hanno lasciato qualche strascico: critica la capogruppo uscente al Senato Simona Malpezzi, mentre l’ex capogruppo a Montecitorio Debora Serracchiani ha avvertito: “L’autonomia dei gruppi va tutelata e salvaguardata sempre anche perché rende più forte il partito”. Non è un segreto che una parte della minoranza puntasse almeno a un capogruppo; ora che non l’ha ottenuto, fra i sostenitori di Bonaccini si allarga la schiera di chi si aspetta una sorta di compensazione con le scelte per la segreteria. Fra i fedeli di Schlein, sono dati per certi in squadra i parlamentari Marco Furfaro, che potrebbe fare il vicesegretario, Marco Sarracino, Alessandro Zan, Antonio Misiani e un esponente di Articolo Uno; poi l’ex sindaca di Crema, Stefania Bonaldi. Per la minoranza, si parla del senatore Alessandro Alfieri e di Davide Baruffi, sottosegretario regionale emiliano e braccio destro del governatore nelle trattative con l’area Schlein. E anche della vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno.