Vigilanza Rai, Governo e opposizione trovano l’intesa su Floridia (M5s)

Si sblocca lo stallo per la presidenza della Commissione di vigilanza Rai: la trattativa fra maggioranza e opposizione ha portato a un’intesa su Barbara Floridia. L’appuntamento per l’elezione è per martedì alle 14.00 e la senatrice dovrà lasciare il ruolo di capogruppo del M5S a Palazzo Madama, dove si apre una corsa a due per sostituirla, fra Stefano Patuanelli e Alessandra Maiorino. Intanto Augusta Montaruli, deputata di FdI che a febbraio si è dimessa da sottosegretaria all’Università dopo la condanna per uso improprio dei fondi del gruppo consiliare del Piemonte, dovrebbe avere una delle due vicepresidenze della Commissione; l’altra, per le opposizioni, è al centro di trattative che si sommano con quelle per i vertici di altre bicamerali: Italia viva punta alla Commissione sul Covid, il Pd potrebbe avere quella sui femminicidi, quella su Orlandi potrebbe andare al M5S, mentre FdI vuole quella antimafia e si contende con la Lega quella sulla morte di David Rossi. Il risiko s’intreccia con la conferma, in bilico, di Gian Carlo Blangiardo alla guida dell’Istat, caldeggiata dai leghisti.

Intanto, è definita la casella principale, destinata a un rappresentante dell’opposizione, dell’organo parlamentare, chiamato a sorvegliare la Rai. Sono destinati a essere vani gli ultimi tentativi di Matteo Renzi di proporre Maria Elena Boschi: mai, è stato in sostanza il messaggio pervenuto da buona parte del Pd e da Avs, nelle ore in cui si è deciso il nuovo occupante della poltrona toccata nell’ultima legislatura al forzista Alberto Barachini, eletto al terzo scrutinio nel luglio 2018. Di mesi ne sono serviti sei, anche se già da gennaio aveva preso corpo l’asse fra Pd e M5S che, tenendo fuori il Terzo polo, aveva indirizzato la scelta verso un esponente del Movimento. Il primo candidato, Riccardo Ricciardi, si è trovato la strada sbarrata dal veto assoluto della maggioranza; alla fine, mentre molti pensavano a un rinvio, un po’ a sorpresa la scelta è ricaduta su Floridia, uno dei cinque esponenti del partito di Giuseppe Conte nella Commissione, passata da 40 a 42 membri a gennaio. Nella maggioranza, in particolare in FI, non tutti sono particolarmente entusiasti, ma alla fine l’intesa è stata trovata; ora si tratterà sulle altre bicamerali.

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