Made in Italy, gli interventi a tutto campo del Governo

Interventi a tutto campo del governo per promuovere, sostenere e tutelare in Italia e all’estero la produzione Made in Italy. Si va dal rafforzamento della Nuova Sabatini con uno stanziamento di ulteriori 274 milioni di euro per il 2023 al rifinanziamento degli incentivi alle start up innovative per la brevettazione; dall’innalzamento delle aliquote di agevolazione del Patent box per design e modelli ad un’apposita riserva di fondi per rafforzare le neo imprese femminili; dall’intervento dello stato nel capitale delle imprese ad alto potenziale – mediante le risorse di un nuovo Fondo sovrano, la cui potenza di fuoco è ancora incerta (forse un mld di euro) – agli incentivi per favorire la transizione ecologica della filiera della nautica da diporto; dall’assunzione agevolata di neo pensionati per il trasferimento ai giovani di esperienze e competenze al potenziamento delle risorse per lo sviluppo delle fiere internazionali svolte in Italia; dal rafforzamento delle imprese boschive e delle industrie della prima lavorazione del legno alle semplificazioni delle procedure per le importazioni di materie prime da parte delle imprese della filiera della ceramica; dalla tutela e valorizzazione delle produzioni industriali e artigianali tipiche italiane – mediante l’Indicazione geografica protetta – al sostegno ai ristoratori all’estero che richiedono la certificazione dei prodotti enogastronomici conformi alle tradizioni italiane per il contrasto all’utilizzo speculativo dell’italian sounding.

Tutte queste misure, in gran parte affidate alla gestione del ministero delle imprese guidato da Adolfo Urso, sono previste dalla bozza del disegno di legge per la valorizzazione, promozione e tutela del Made in Italy. Il testo è atteso al vaglio del Consiglio dei ministri del 23 maggio e riserva attenzione anche ad altri capitoli. Tra questi: la lotta alla contraffazione dei marchi italiani; la crescita del sistema turistico nazionale, anche mediante la produzione delle tipicità locali; le tecnologie per la realizzazione di sistemi di tracciabilità delle filiere produttive del Made in Italy; la formazione professionale avanzata delle nuove generazioni per contrastare la dispersione scolastica e per un più rapido inserimento dei giovani nel mondo delle imprese. Andiamo con ordine.

Patent box. Il testo provvisorio del ddl prevede che la maggiorazione da applicare alle spese sostenute per lo sviluppo, l’accrescimento, il mantenimento, la protezione e lo sfruttamento dei beni immateriali agevolabili, ai fini della determinazione della variazione in diminuzione del reddito imponibile e del valore della produzione netta, passi dal 110 al 150% in caso di disegni e modelli.

Il design italiano verrà pertanto promosso e tutelato quale primario fattore di innovazione e crescita economica nazionale, in ragione della qualità estetica che distingue e caratterizza i prodotti di eccellenza del made in Italy.

Proprietà industriale. A decorrere dal 2024 il Voucher 3i (l’incentivo per le start up innovative per l’acquisto di servizi di consulenza per la brevettazione promosso dal Mimit e gestito da Invitalia) sarà esteso alle micro imprese costituite da non oltre cinque anni (budget previsto: 15 milioni per anno).

Passaggio generazionale delle competenze. Per favorire il passaggio di competenze e di abilità tra generazioni, il ddl dispone che le imprese con non meno di 50 addetti possano stipulare tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2024, con un lavoratore andato in pensione da non oltre due anni, un contratto di 24 mesi con cui quest’ultimo si impegna a svolgere presso l’azienda attività di tutoraggio per un massimo di 60 ore mensili, in favore di giovani di età inferiore a 30 anni (35 anni per laureati), assunti con contratto di lavoro a tempo indeterminato (escluso l’apprendistato).

La remunerazione del pensionato non concorrerà alla formazione di reddito ai fini Irpef e non sarà assoggettata a contribuzione sino ad una soglia di 15.000 euro l’anno. L’impresa sarà esonerata dal versamento del 100% dei contributi previdenziali a suo carico.

«NutrInform Battery». Si tratta di un’etichetta fronte pacco finalizzata a promuovere il corretto utilizzo delle indicazioni nutrizionali dei prodotti alimentari e a sostenere la Dieta mediterranea e le imprese della filiera agroalimentare. Lo schema di ddl ne dispone il riconoscimento «quale sistema di etichettatura nazionale» e stanzia per la sua implementazione dieci mln di euro.

Condividi l'articolo!
Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Share on whatsapp
Share on email
Share on print