«I figli non si comprano, non sono un prodotto da supermercato per soddisfare i desideri ideologici di chi vuole averli a tutti i costi. Con questo messaggio siamo stati in questi giorni presenti a Milano con un camion-vela, in particolare nei pressi della sede della vergognosa iniziativa “Wish For a Baby”, che si è tenuta lo scorso fine settimana. La Fiera, infatti, parla di “genitorialità” per tutti e propone i metodi più disparati per fare in modo che chiunque, anche coppie gay, possano avere dei figli. Un modo per veicolare, neanche troppo surrettiziamente, la pratica aberrante e illegale in Italia dell’utero in affitto, proprio come è stato fatto in passato in modo palese dalla stessa fiera a Parigi, Amsterdam, Berlino, Colonia e Monaco, e che per questo motivo l’anno scorso fu annullata qui in Italia. Una propaganda a ricorrere a questo strumento andando all’estero, in quei Paesi dove è consentito, per poi tornare in Italia e pretendere di aver riconosciute le trascrizioni anagrafiche. Anche queste ultime, lo ricordiamo, violano la legge come più volte chiarito dal ministro Valditara, mentre la Cassazione ha giudicato la maternità surrogata come “lesiva della dignità delle donne”, il cui corpo viene sfruttato facendo leva sulle loro drammatiche situazioni di povertà economica e sociale, dunque una vera e propria forma di schiavitù. Una pratica disumana da rendere subito reato universale, come chiede anche la nostra petizione popolare che ha superato le 34.000 firme». Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.