Il Reddito di Cittadinanza, sussidio per cui i pentastellati si sono strenuamente battuti e per cui negli ultimi 5 anni sono stati investiti ben 30 miliardi di euro, si è rivelato un fallimento nell’accompagnamento al lavoro. Una misura chiaramente studiata e attuata male e che non ha abolito la povertà come i pentastellati promettevano e decantavano, anzi. Ha aumentato le difficoltà degli imprenditori nella ricerca di lavoratori per le proprie attività, come hanno testimoniato in diverse occasioni soprattutto negli ultimi due anni e durante la stagione estiva. Nessuno più aveva voglia di lavorare, tra i cosiddetti “occupabili”, meglio starsene sul divano e riscuotere il Rdc dallo Stato. Diverse attività hanno dovuto ricorrere al ridimensionamento, se non alla chiusura, anche a causa della mancanza di lavoratori. Oggi che il “reddito” per chi può lavorare è stato eliminato dal governo Meloni, casualmente sono aumentate le richieste di lavoro da parte di aspiranti camerieri, baristi, lavapiatti, bagnini e addetto alle pulizie, specie nel Sud Italia, che pullulava di percettori del reddito.
«Stiamo vedendo ex percettori del Reddito proporsi in alberghi e strutture ricettive soprattutto in Regioni come la Campania, la Puglia e la Sicilia» spiega al Messaggero Marina Lalli, presidente di Federturismo. Le associazioni di categoria denunciano da tempo di avere una carenza di personale per centinaia di migliaia di addetti. «Speriamo che alcune decine di migliaia arrivino dagli ex percettori del Reddito, anche se oramai non c’è tempo in questa estate per la formazione: intanto possono servire per i lavori meno qualificati, poi se saranno formati potranno svolgere anche altre mansioni nelle prossime stagioni turistiche».