Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, al Giornale rivendica la promessa mantenuta con gli elettori in campagna elettorale: l’offensiva contro le partite Iva apri e chiudi «è frutto di una norma che abbiamo inserito nella Legge di Bilancio, partendo dal presupposto che di 58mila imprese cinesi, 37mila erano state chiuse entro l’anno con elusione fiscale e contributiva e svantaggi competitivi per chi lavora in regola. Ora stiamo raccogliendo i frutti di una nostra battaglia storica».
In merito agli extraprofitti alle banche, Foti aggiunge: «Non mi innamoro delle norme per come escono inizialmente, migliorarle è sempre possibile, fermo restando che migliorare non significa snaturare o creare situazioni di disparità di trattamento che finirebbero per diventare una autostrada per qualche impugnativa». Altro tema caldo è quello del caro benzina. «Se puntassimo un po’ di più a estrarre il nostro petrolio – osserva il presidente dei deputati di Fratelli d’Italia – qualche carta in più potremmo giocarla. La vera iniziativa deve arrivare dall’Europa che ha dimostrato di saper reagire di fronte ai monopolisti del prezzo del gas. Lo stesso può fare per il petrolio. Che gli italiani debbano pagare l’ingaggio di Neymar mi sembra un po’ eccessivo».