Il libro di Vannacci ha scandalizzato gli ipocriti senza argomentazioni

Fu così che l’abito modernista occidentale, tenuto insieme da TV trash, comunicatori prezzolati, sorrisi ipocriti, culi e tette fonte di reddito, è stato stravolto nel momento in cui qualcuno ha fatto notare che il re è nudo e che ciò che ci viene venduto come eccellenza occidentale, in realtà non esiste.
Le scomposte reazioni, sconclusionate e fobiche, di coloro che si erano vestiti di questo tessuto, hanno confermato due cose: quanto precise siano state le denunce nel libro e quanto deboli ed evanescenti siano le convinzioni sulle quali tali modernismi si basino.
Contrariamente a quanti hanno provato e provano tutt’ora a contestare le sciocchezze del modello occidentale con assalti frontali (disputa impari vista il monumentale muro di resistenza fatto da grossi capitali e le difese che si attivano dal monopolio dell’informazione), il libro del Generale Vannacci sembra quasi un intervento della provvidenza che ha delegato a chi per lavoro sa fare quello, per sconquassare le linee nemiche aldilà delle difese.
Ed è proprio guardando l’evolversi della situazione si può interpretare cosa abbia combinato il generale incursore come un riscontro metaforicamente bellico: raccogliere in maniera coerente ed ordinata dati, fatti ed eventi, che il mainstream cela abilmente (infiltrarsi aldilà della prima linea), trovare riscontri e conferme oggettive e scientifiche in modo da scompaginare il racconto ufficiale (sabotare le linee di rifornimento), raggrupparle in maniera ordinata e disciplinata con un linguaggio che potesse arrivare al popolo senza giri di parole ed in maniera inattacabile (creare scompiglio tra le truppe avversarie).
La reazione scomposta del nemico, perfettamente riassunta dalle parole del ministro della difesa del governo di destra (?) Crosetto, ha dimostrato la bontà dell’azione ed il raggiungimento dell’obbiettivo: svelare le menzogne e le stupidaggini su cui si regge la società moderna occidentale. Come se non fosse abbastanza, è riuscito anche ad arrivare e far emergere quel sentiment che tanti cittadini provano, ma che nessuno riesce a far emergere in maniera coerente e coordinata.
I continui attacchi personali al generale incursore, le urla scomposte su presunte banalità, le ore spese per convincere gli ascoltatori che il re continua ad indossare un bellissimo vestito (benché oramai sappiamo che è nudo) rivelano, oltre alla pochezza degli interlocutori, anche l’inconsistenza e vacuità dei valori che continuano a sbandierare ipocritamente.
Nessun contestatore del libro del Generale infatti, riesce ad entrare nel merito degli argomenti trattati ed a smentirli oggettivamente, né si rendono conto che non è attaccando il generale Vannacci che affosseranno il risveglio di una fiamma che continua a bruciare sotto la cenere.
Deviare il discorso sulla libertà di parola è l’ultimo tentativo di voler opprimere, subdolamente e meschinamente, quanto aleggia nei discorsi e nei pensieri della società moderna italiana, pensando di concedere patenti di liceità tra ciò che si può dire (e pensare) e ciò che non lo è.

Inutile girarci intorno: “Il Mondo al oirartnoc” ha fatto emergere un sentimento comune, anche un apparentamento di italianità, stritolato e tenuto celato per interessi che non riguardano l’Italia e gli italiani.
Il tutto retto dalla dittatura dell’informazione che da spazio e serve a, come le definì Elon Musk, minoranze chiassose che decidono per la maggioranza obbligata a sottomettersi.

MDN

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