“I contenuti delle visita in Cina del presidente Giorgia Meloni consentono di ricondurre i rapporti tra Italia e Cina nel giusto binario della reciprocità di interessi dopo il deragliamento della “Via della seta”. Accordi che avevano posto l’Italia in una condizione di “sudditanza “ economica e quindi politica e in evidente imbarazzo verso i partner del G7. Una condizione di squilibrio e incoerenza che Giorgia Meloni sta cercando di cambiare in un’ottica di collaborazione e reciproci vantaggi con la Cina ma avendo come priorità il nostro interesse nazionale”.
Lo afferma in una nota l’eurodeputato di Fratelli d’Italia, Nicola Procaccini, copresidente del gruppo dei conservatori al Parlamento europeo.
“Va in tale direzione l’apertura agli investimenti cinesi in Italia fatta dal presidente Meloni al business forum Italia-Cina, purché ci siano garanzie e rispetto delle regole del mercato e tutela delle filiere produttive strategiche dell’Italia, ma anche il dialogo su grandi temi globali come intelligenza artificiale e cambiamento climatico. E’ il giusto atteggiamento che deve tenere un leader che tutela gli interessi della propria nazione. Ma anche la conferma che Giorgia Meloni ha la capacità e lungimiranza di dialogare con i leader di tutte le nazioni nell’interesse dell’Italia, potendo contare su un governo stabile e su una chiarezza di collocazione in ambito internazionale”, conclude Procaccini.
Giorgia Meloni nell’incontro con il presidente cinese Xi Jinping a Pechino durato circa un’ora e mezza, 30 minuti più del previsto, e durante il quale il presidente del Consiglio ha ribadito la “volontà di sviluppare rapporti” con una “cooperazione equilibrata, mutualmente vantaggiosa e basata sulla reciproca fiducia”. Il vertice è stato anche l’occasione per affrontare “i temi prioritari dell’agenda internazionale, dalla guerra in Ucraina ai rischi di un ulteriore aggravamento della situazione in Medio Oriente”.
“Con questo viaggio – ha spiegato la presidente del Consiglio – lanciamo un piano d’azione di tre anni che abbiamo firmato con il governo. Che definisce il prossimo triennio della nostra cooperazione bilaterale con l’obiettivo chiaramente di valorizzare il lavoro che abbiamo già fatto. Ma – ha detto Meloni – anche di esplorare nuove forme di cooperazione lavorando allo stesso tempo per un bilanciamento dei rapporti commerciali. Da questo punto di vista penso che l’Italia possa avere un ruolo importante anche per quello che riguarda le relazioni con l’Unione europea. Anche qui nel tentativo di creare rapporti commerciali che siano il più possibile equilibrati”.
Pechino è un partner economico, commerciale, culturale di grande rilievo per l’Italia. “Come lei ricordava correttamente, questa visita cade in un doppio anniversario – ha detto la premier – l’anniversario dei 20 anni del nostro partenariato strategico. Che chiaramente definisce il livello della nostra cooperazione, e, forse ancora più importante, i 700 anni dalla scomparsa di Marco Polo. È un anniversario che definisce l’antichità, la profondità dei nostri rapporti, dei rapporti tra due civiltà che sono eredi di una cultura millenaria. E che, nella capacità di conoscersi, hanno anche aiutato e contribuito ad affrontare tanti problemi. Questo è molto importante, soprattutto in una fase come quella nella quale viviamo”.