Il reddito di Cittadinanza continua a causare danni: nuovo buco da circa 3 miliardi di euro, da sommare ai quasi 2 miliardi in assegni erogati a coloro che non ne avevano diritto. Un totale di 5 miliardi sottratti indebitamente allo Stato. A certificarlo è un documento interno dell’Inps che il quotidiano La Verità ha riportato. Il combinato disposto di questo documento con gli ultimi accertamenti della Corte dei Conti certificano il buco da 5 miliardi. L’inchiesta di Giacomo Amadori parte dalla sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea del 29 luglio scorso, che “ha bocciato quella parte della norma che stabiliva che i cittadini extracomunitari con meno di dieci anni di residenza in Italia non potevano percepire l’assegno”.
L’Unione Europea, in una recente sentenza, ha disposto che il requisito della residenza decennale previsto dalla legge italiana sarebbe in contrasto con la direttiva europea. Inoltre la Corte ha specificato che l’articolo della direttiva va «letto alla luce dell’articolo 34 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea», cioè: «Ogni persona che risieda o si sposti legalmente all’interno dell’Unione ha diritto alle prestazioni di sicurezza sociale e ai benefici sociali; conformemente al diritto dell’Unione e alle legislazioni e prassi nazionali». Uno scherzetto niente male del report “elaborato dalla Direzione studi e ricerche e coordinamento generale statistico attuariale” che potrebbe costare all’Inps 850 milioni di euro di esborso extra”; nel caso in cui l’Inps fosse chiamato a risarcire coloro che avevano fatto richiesta del rdc e si sono visti negare l’assegno. Circa 50.000 persone.