“Il rispetto per la dignità della donna è un’urgenza sociale e culturale che non ammette semplificazioni ideologiche. Strumentalizzare politicamente questa piaga, fomentando l’idea di un fantomatico “regime patriarcale” per criminalizzare il genere maschile in quanto tale, non ha mai ridotto le violenze né rieducato qualcuno. Il problema sono i troppi uomini immaturi e possessivi cresciuti in contesti privi di chiari limiti morali spesso proprio a causa dell’assenza di figure paterne sane. Per contrastare la violenza resta quindi cruciale l’educazione familiare, a partire dal rispetto del padre verso la madre, che educando i figli proteggerà le donne che essi incontreranno nelle loro vite. Alimentare una “guerra dei sessi” è inutile e dannoso: al contrario, bisogna ristabilire un’alleanza tra uomini e donne che, non a caso, è alla base dell’esistenza umana. Infine, non si può più ignorare il ruolo ormai cruciale della pornografia, che diffonde un’idea predatoria delle relazioni: senza affrontare seriamente il suo devastante impatto sulla maturazione dei ragazzi, la violenza di genere non potrà mai essere arginata.”
Lo afferma Maria Rachele Ruiu, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus, in occasione della prossima Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne che si celebra ogni anno il 25 novembre.