E’ caos in Francia dopo l’utilizzo dello strumento del 49.3 – l’articolo della Costituzione francese che consente al governo in carica di far passare un provvedimento (in questo caso la manovra finanziaria) saltando la parte dedicata alla discussione in aula ma ponendo la questione di fiducia. Ora il governo Barnier potrebbe trovarsi difronte a una mozione di sfiducia delle opposizioni di destra e sinistra. Il Rassemblement National di Marine Le Pen l’ha presentata, infatti voterà la mozione di sfiducia contro il governo francese, definendo “ingiusta” la manovra del governo. Ad ammettere che la mozione sia inevitabile c’è anche la deputata macroniana Aurore Bergé del movimento “Ensemble pour la République”: “Purtroppo l’ipotesi più verosimile è quella della sfiducia, ma io spero non sia ineluttabile e che le opposizioni ritrovino la ragione”, ha detto a Bfm. Assiste da lontano allo sgretolamento di ciò che lui stesso ha messo in piedi, Macron: in questi giorni il presidente dovrebbe restare in Arabia saudita dal principe Bin Salman per sostenere la stabilizzazione del Libano. Il Nuovo Fronte Popolare, l’alleanza dei partiti di sinistra, sembra essere il principale rivale dei sostenitori di Macron e della destra dopo le elezioni anticipate di luglio. Si è opposto in maniera decisa al governo di centrodestra voluto dal presidente Macron, che ha dovuto far leva per la sua sopravvivenza sui voti lepenisti. Il disegno di legge sul bilancio mirava a contenere il deficit crescente della Francia attraverso aumenti fiscali e tagli alla spesa per un totale di 60 miliardi di euro.