Putin risponde a Biden: “Io assassino? Chi lo dice lo è”

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha scelto il sarcasmo per rispondere all’omologo americano, Joe Biden, che in un’intervista lo aveva definito un “assassino” e ha insistito sul fatto che Mosca difenderà i propri interessi.

La crisi diplomatica generata dalle affermazioni del capo della Casa Bianca – e che ha già portato al richiamo dell’ambasciatore russo a Washington per consultazioni – rischia di acuire il divario tra i due Paesi, nonostante entrambi abbiano espresso la volontà di cooperare nei settori di interesse comune, come il controllo degli armamenti o la lotta ai cambiamenti climatici

“Ricordo che bambini quando litigavamo in cortile, dicevamo ‘chi lo dice sa di esserlo’“, ha detto Putin, commentando dopo 24 ore l’uscita poco diplomatica del presidente Usa.

“Non è solo un detto o uno scherzo infantile”, ha proseguito rincarando la dose, “il significato psicologico è molto profondo: vediamo sempre le nostre qualita’ in un’altra persona e pensiamo che sia uguale a noi”.

Parlando a rappresentanti della Crimea in videoconferenza, Putin ha anche ammonito gli americani: “Lavoreremo con loro, ma nei campi che ci interessano e alle condizioni che riteniamo vantaggiose per noi. Dovranno tenerne conto, nonostante tutti i tentativi di fermare il nostro sviluppo”.

Con dichiarazioni che poi sono sembrate a molti un’allusione implicita ai dubbi sulla sanita’ mentale di Biden, Putin gli anche augurato “buona salute”, sottolineando di non dirlo “con ironia o per scherzo”.

A fargli eco Dmitri Medvedev, l’ex presidente russo, oggi vice capo del Consiglio di Sicurezza della Federazione, che citando Freud si è limitato a commentare che “nella vita non c’è niente di più costoso della malattia e della stupidità“.

Le accuse di Biden al leder del Cremlino – legate all’avvelenamento dell’oppositore Aleksei Navalny – si sono riverberate a Bruxelles, dove al prossimo Consiglio europeo è attesa un riflessione strategica sui rapporti con Mosca, che non potrà non tener conto delle posizioni americane.

La nuova amministrazione Usa aveva esordito con il varo di sanzioni ad persona contro la Russia per il caso Navalny, per la prima volta concertate con la Ue. Una mossa in discontinuità con l’unilateralismo dell’era Trump e il suo atteggiamento compiacente verso il Cremlino.

Il rapporto con la Federazione e’ argomento divisorio tra i Ventisette, con Berlino sotto crescente pressione, soprattutto dagli Usa, per cancellare il gasdotto Nord Stream-2.

Le reazioni da Bruxelles sono apparse imbarazzate: da una parte, un alto funzionario europeo ha sottolineato che le accuse di Biden “non rappresentano per la Ue una chiamata a prendere parte”; dall’altra, la portavoce della Commissione ha sottolineato che “in quanto presidente, Putin ha la responsabilità delle azioni e delle politiche delle autorità russe” e “tristemente c’è una lunga lista di omicidi e tentati omicidi in Russia a danno di personalità critiche e indipendenti”.

 

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