La Commissione europea rivede in meglio le previsioni di crescita dell’Italia (ma il deficit schizza all’11,7%)

La Commissione europea ha rivisto in meglio le previsioni di crescita sull’intera Ue e l’Italia, per la quale ora sul 2021 stima un più 4,2% del Pil, sul 2022 un più 4,4%, mentre ha leggermente aggravato la stima sul crollo del Pil 2020 italiano al meno 8,9%. Le precedenti stime indicavano un +3,4% per l’anno in corso e un +3,5% per il 2022. Sull’area euro Bruxelles stima più 4,3% nel 2021 e più 4,4% nel 2022.

Ora l’Ue prevede che l’Italia torni ai livelli pre pandemia verso la fine del 2022. Lo scorso febbraio stimava un meno 8,8% del Pil 2020, più 3,4% sul 2021 e 3,5% sul 2022.

I miglioramenti, ha spiegato il commissario europeo Paolo Gentiloni durante una conferenza stampa, riflettono prevalentemente due fattori: un rimbalzo superiore al previsto di scambi e crescita globale e l’apporto positivo del Recovery Fund.

Altre cifre, sull’Italia, sono meno entusiasmanti. L’Ue prevede che quest’anno il deficit-Pil risulti perfino peggiore del 9,5% cui era schizzato nel 2020, raggiungendo l’11,7%, per poi quasi dimezzarsi al 5,8% nel 2022. E sul debito-Pil prevede un picco al 159,8% quest’anno, dopo il 155,8% del 2020, e successivamente una lieve moderazione al 156,6% nel 2022.

Sempre sull’Italia, la Commissione europea prevede che il tasso di disoccupazione raggiunga il 10,2% quest’anno in Italia, dal 9,2% del 2020, e che mostri una limatura al 9,9% nel 2022.

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