Nel terzo trimestre 2021il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dell’1,8% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti del 3,6%. Lo rileva l’Istat aggiungendo che il reddito disponibile delle famiglie e il loro potere d’acquisto sono cresciuti sensibilmente, mentre la crescita sostenuta dei consumi finali ha generato una flessione della propensione al risparmio, rimasta tuttavia a livelli superiori a quelli registrati prima della crisi. Infatti, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici e’ stata pari all’11%, in diminuzione di 1,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.
La pressione fiscale è stata pari al 41%, in aumento di 2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
A fronte di un aumento dello 0,6% del deflatore implicito dei consumi finali delle famiglie, il potere d’acquisto e’ cresciuto dell’1,2% rispetto al trimestre precedente. La quota di profitto delle societa’ non finanziarie, stimata al 42,8%, e’ aumentata di 0,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Il tasso di investimento delle societa’ non finanziarie, pari al 21,5%, e’ diminuito di 0,7 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.
Nel terzo trimestre 2021 l’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è stato pari al -6,2% (-9,8% nello stesso trimestre del 2020). Lo rileva l’Istat, spiegando che «l’indebitamento delle «amministrazioni pubbliche sul Pil si è sensibilmente ridotto in termini tendenziali per il consistente aumento delle entrate, che ha più che compensato l’aumento delle uscite».