Prezzi sempre più alti nel 2022: fallimento del Governo senza fine

Il fallimento del Governo Draghi continua a dare i suoi frutti…marci. I prezzi in Italia continuano ad aumentare sempre di più, e i cittadini, già piegati dalla pandemia, sono in seria difficoltà. Nessuna forma di contrasto concreto all’inflazione è stata messa in atto dal “governo dei migliori” e le bollette sono pronte a schizzare alle stelle, prosciugando letteralmente le tasche degli italiani. +3,9% su base annua è l’aumento dei prezzi rilevato da una analisi preliminare dell’Istat.

Il problema del caro prezzi non è isolato alla nostra Nazione, ma riguarda l’intera Europa. L’Eurozona è molto preoccupata per i dati inflazionistici. In Spagna, l’aumento dei prezzi è stato molto repentino: a dicembre si è registrato il record rispetto agli ultimi trenta anni. Anche i Paesi del nord Europa potrebbero aver già raggiunto il picco. In Francia i prezzi si sono stabilizzati nell’ultimo mese stabilizzati il ​​mese scorso, come in Germania.

La nota dell’Istat del 5 gennaio 2022 in merito ai dati preliminari sull’inflazione riporta quanto segue:

“Nel 2021, dopo la flessione del 2020 (-0,2%), i prezzi al consumo tornano a crescere in media d’anno (+1,9%), registrando l’aumento più ampio dal 2012 (+3,0%).”

L’impennata dei prezzi, già iniziata nel 2021, sembra non placarsi, e risultati allarmanti sono quelli che ci attendono per l’anno appena iniziato. In particolare, l’Istat ha rilevato che, nel mese di dicembre 2021, l’indice nazionale dei prezzi al consumo (NIC), escluso il prezzo dei tabacchi, ha subito una crescita dello 0,4% su base mensile e del 3,9% su base annua, ovvero +3,7% rispetto al mese precedente.

Continua ad aumentare anche l’indice al netto dei prezzi dell’energia e degli alimentari freschi e quello senza i soli beni
energetici, per cui è stato segnalato rispettivamente un aumento dell’1,5% e dell’1,6%.

+4,2% è il dato dell’indice armonizzato dei prezzi su base annuale, in base alle ultime statistiche che fanno riferimento al mese di dicembre. Sempre nella nota si legge: “la ripresa dell’inflazione nel 2021 è essenzialmente trainata dall’andamento dei prezzi dei Beni energetici (+14,1%), diminuiti invece dell’8,4% nel 2020.”

Per l’Istat, insomma, le notizie non sono affatto buone:

“In base alle stime preliminari l’inflazione acquisita o trascinamento per il 2022 (cioè la crescita media che si avrebbe nell’anno se i prezzi rimanessero stabili fino a
dicembre) è pari a +1,8%, diversamente da quanto accaduto per il 2021, quando fu pari a -0,1%”.

CC

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