Dopo aver finalmente trovato il boss latitante Matteo Messina Denaro, il ministro Guido Crosetto
promette che la lotta alla mafia sarà sempre più intensa. Sostanzialmente afferma: nessun relax per lo
Stato. «Non è finita. E non ci si ferma». Il titolare del dicastero della Difesa ha detto così a Palermo, dove si
è recato proprio per ringraziare di persona i carabinieri che sono riusciti ad incastrare il padrino di
Campobello di Mazara.
«La mia presenza qui è per ringraziarli, non solo per l’arresto di Matteo Messina Denaro. Sono qui per
ringraziare i carabinieri per quello che hanno fatto e che continuano a fare, anche un minuto dopo una
cattura importante. Anche dal giorno dopo l’arresto. Non ci si ferma», ribadendo che «la lotta a Cosa nostra
non è conclusa con l’arresto di Messina Denaro. La lotta tra il bene e il male ci sarà per i prossimi secoli»…
Crosetto apre gli occhi ai cittadini: «in Italia, molto spesso in alcune regioni, la lotta tra il bene e il male è la
lotta dello Stato contro la criminalità organizzata. Una criminalità che diventa potente. Che cresce nel
tessuto economico. E che in periodi di crisi ha più possibilità di crescere. È una criminalità che genera
paura. Poi la paura diventa omertà e rende più difficile la lotta dello Stato», sostiene ancora il ministro. Che
poi conclude: «La mafia ha subìto colpi molto forti. Abbiamo anni di successi e una crisi della mafia dovuta
ai colpi inferti dallo Stato. È una lotta che continua».
Il ministro si è detto fiero dell’arresto di sette persone dopo la cattura di Messina Denaro. «Sono venuto a
ringraziarli non solo e non tanto per l’arresto di Messina Denaro, ma soprattutto per il lavoro che fanno
ogni giorno. Che hanno fatto nei mesi e negli anni prima. Per il sacrificio con cui lo fanno e per il lavoro fatto
dal minuto dopo l’arresto Messina Denaro».
Di qui la promessa: «Il lavoro continua, le persone che fanno questo lavoro rappresentano lo Stato. Sono
tutti noi – ha concluso Crosetto –. Rappresentano la parte pulita dello Stato che cerca di fermare chi
vorrebbe combattere la legalità. La mia presenza qua è per ringraziarli per quello che hanno fatto».