Giorgia Meloni è arrivata a Praga per ribadire la stretta ‘alleanza’ con la Repubblica Ceca di Petr Fiala, primo ministro che con il suo partito democratico civico (Ods) fa parte del gruppo Ecr presieduto dalla presidente del Consiglio. Molti i dossier sul tavolo della visita (terminata con l’incontro con il presidente della Repubblica Petr Pavel), nell’ottica di un fronte comune europeo, in primo luogo sui migranti. Italia e Repubblica Ceca hanno problemi simili di flussi irregolari: la prima sulla rotta del Mediterraneo centrale, la seconda sulla rotta balcanica. Per la Premier “Ormai è inevitabile affrontare la questione a livello europeo” con “la difesa dei confini esterni”, un lavoro sui “rimpatri” e “con i Paesi di provenienza e di transito per garantire un diritto che non abbiamo sempre garantito: il diritto a non essere costretti a scappare”. Su questo, l’Italia si aspetta “azioni concrete da parte della Commissione Ue che ci aspettiamo siano portate avanti prima del prossimo Consiglio Ue”. Sulla stessa linea Fiala che chiede “soluzioni rapide perché la situazione è preoccupante”. Meloni “ha fatto molte proposte in questo ambito e come Repubblica ceca le appoggiamo”, assicura.
Anche sulla nuova governance e sulla riforma del Patto di stabilità è possibile, per i due leader, fare un lavoro comune. Fiala, come Meloni, ha espresso dubbi nei mesi scorsi su un eccessivo allentamento dei vincoli agli aiuti di Stato. Per Meloni “Siamo d’accordo sul fatto che le nuove regole non possano non tenere conto delle grandi sfide che l’Europa si è data” sulla transizione verde e digitale, e “non possiamo non immaginare che con le nuove regole gli investimenti necessari per le transizioni”, ma anche per la difesa, “non vengano considerati”. Accordo, ha assicurato la Premier, anche “sulla flessibilità necessaria dei fondi esistenti, per non creare disparità nel mercato unico”. Sulla transizione energetica, Italia e Repubblica Ceca sono sulla stessa linea: sullo stop alle auto a benzina e diesel dal 2035, ha detto Fiala, i due Paesi “lavorano insieme e cercano di far modificare questa proposta europea per ammorbidirne l’impatto negativo”. In tema di energia, Meloni ha ribadito la volontà di fare dell’Italia un “hub” di approvvigionamento per tutta l’Europa. Tra i temi al centro dell’incontro, oltre al sostegno all’Ucraina, anche i rapporti bilaterali, con un interscambio che nel 2022 ha sfiorato i 18 miliardi di euro: “Si può e intendiamo fare molto di più per il nostro interscambio a 360 gradi”, ha garantito Meloni.