Il G7? “Un successo. Siamo molto soddisfatti. L’Italia” è percepita come “un partner affidabile e credibile, ha delle posizioni chiare”. La premier Meloni prima di lasciare Hiroshima per dirigersi nella giornata di domani in Emilia Romagna traccia un bilancio del summit, “abbiamo ottenuto risultati importanti”.
Il tema su cui il presidente del Consiglio ha insistito di più con i Grandi della Terra è la necessità di cambiare paradigma in Africa, basta atteggiamenti “predatori”. “Abbiamo una capacità di cooperazione, altri si muovono in maniera diversa. La sfida è quella di aiutare gli africani a usare le risorse che hanno”, rilancia dopo che nella seconda giornata dei lavori aveva proposto di inserire l’Unione africana nel G20.
In primo piano c’è la questione Tunisia, la premier ne ha parlato pubblicamente al G7 e ai margini dei lavori con la direttrice del Fmi Georgieva, con il presidente della Commissione Ue, von der Leyen, il presidente americano Biden e quello francese Macron. Con quest’ultimo Meloni ha avuto un incontro che “è andato bene”, il Capo dell’Eliseo vuole dare “una mano” sul problema dell’immigrazione, un sostegno utile perché “l’Unione europea deve agire subito” senza atteggiamenti dilatori.
Intanto c’è da risolvere il nodo del finanziamento a Tunisi. “La trattativa può essere sbloccata. Ho trovato una certa rigidità. È necessario del pragmatismo. Non è un dialogo facile. Stiamo cercando di trovare una soluzione. Sono ottimista, c’è stata grande disponibilità” da parte dei leader, rimarca. “Abbiamo ricevuti molti consensi” sul piano Mattei.
Proprio il tema dell’immigrazione sarà al centro del prossimo G7 che si terrà – dice la premier – in Puglia a metà giugno 2024. Nessuna anticipazione sul luogo. “Abbiamo scelto la Puglia perché ha un significato simbolico, legato alla posizione geografica. Ha la funzione di ponte tra Occidente e Oriente”. Il fatto è che l’Italia è “la frontiera dell’Unione europea, se noi non siamo in grado di gestire il fronte dell’immigrazione” quelle persone che scappano andranno negli altri Paesi. Anche il primo ministro dei Paesi bassi, Rutte, è consapevole di questo dato, osserva.
La premier Meloni nella conferenza stampa poi evidenzia i temi trattati nel G7. Tra questi quello dell’intelligenza artificiale, un tema “legato alla democrazia. Si rischia una società in cui il progresso sostituisce le capacita’ umane”.
Ovviamente si è discusso di Ucraina, “se ci fossimo girati dall’altra parte ci sarebbe stato il caos. Occorre continuare nel sostegno a 360%”. L’Italia fornirà F16 a Kiev? “Non disponiamo di questi” caccia, “faremo una valutazione insieme con gli alleati sull’eventuale addestramento dei piloti ucraini. È una decisione che non abbiamo ancora preso e che discuteremo”.
Il rapporto con la Cina? “Quello che abbiamo visto con la Russia insegna molto. Oggi corriamo un rischio spingendo verso una tecnologia elettrica. Il timore è passare da una dipendenza a un’altra. Bisogna dialogare, non fare l’errore di chiudersi ma dobbiamo essere padroni del nostro destino”.
Non si è parlato, invece, del Memorandum sulla Via della Seta. “È una valutazione delicata che comporta delle conseguenze. Dobbiamo ancora aprirla, non c’è stata da parte degli alleati alcuna pressione”. E ancora: l’Italia “ma non è il Paese europeo né occidentale ad avere i rapporti più stretti con la Cina. Il che vuol dire che si possono avere buone relazioni con la Cina senza per questo far parte di un piano strategico”.
Un accenno, infine, anche alla polemica di ieri con il primo ministro canadese Trudeau che si è detto preoccupato sulla posizione in Italia sui diritti Lgbt? “È stato vittima di una fake news, di una propaganda. Lui stesso si è reso conto di questo. Ho ricordato al primo ministro canadese che non abbiamo fatto alcun provvedimento su questa materia. È stato un po’ avventato”.