Giuseppe Conte ammette che il “risultato” del M5S “al primo turno” delle comunali “non è stato assolutamente buono” e sottolinea che per “organizzare una risposta efficace sui territori occorre del tempo”. A Brindisi per sostenere il candidato sindaco Roberto Fusco, nell’unico comune capoluogo in cui il M5S è impegnato al ballottaggio, il leader dei pentastellati non nega “la realtà dei fatti” e spiega che “ci stiamo lavorando: abbiamo dato vita ai gruppi territoriali ma anche lì bisogna costruire dei progetti”. Fusco, espresso dal Movimento, è sostenuto anche dal Pd ma in tema di alleanze con il partito di Elly Schlein l’ex premier rimane cauto: “C’è un dialogo pressoché naturale” in cui però non sono ammessi “compromessi al ribasso: i nostri valori e i nostri principi sono irrinunciabili”. Al primo turno Fusco ha incassato il 33,3% delle preferenze, 11 punti in meno dell’avversario sostenuto dal centrodestra, Giuseppe Marchionna, che ha chiuso a quota 44%. Falliti anche i tentativi della coalizione Pd-M5S di ottenere il sostegno di Verdi e Sinistra italiana che al primo turno avevano sostenuto l’uscente Riccardo Rossi.
Per Conte “Il dialogo con il Pd alcune volte dà dei buoni risultati a livello territoriale altre volte no” ma “è importante comprendere che noi non permetteremo mai che l’asticella sia tenuta bassa” e che l’intesa “possa essere frutto di un compromesso pur di andare a governare: questo vale per qualsiasi forza politica con cui dialogheremo”. Parlando con i cronisti Conte fa presente che “a noi interessa andare a governare per realizzare progetti” e “questo significa che non puoi costruire delle accozzaglie, degli assembramenti o cartelli elettorali: devi valutare di volta in volta se ci sono le condizioni per andare insieme alle altre forze”. Le precisazioni del leader del M5S arrivano in vista della grande iniziativa che Conte ha programmato per metà giugno a Roma, un evento a più voci, aperto a tutti coloro che condividono i valori del Movimento. La data non è ancora ufficiale ma si parla con insistenza del 17 giugno. Tra i temi caldi da discutere, quelli cari al M5S: precarietà e sicurezza sul lavoro, questioni che i pentastellati ritengono siano ignorate dal governo Meloni.