Renzi e Calenda, di nuovo maretta? Salta il faccia a faccia sul palco di Renew Europe

Alla fine, il faccia a faccia tra Matteo Renzi e Carlo Calenda sul palco romano organizzato da Renew Europe salta e anche la lista unica in vista delle Europee resta un’incognita. I due leader ne parlano con lo stato maggiore del partito europeo in una riunione privata che si tiene prima dell’evento al teatro Eliseo. Al summit partecipano il presidente di Renew Europe Stephane Séjourné e il vice Nicola Danti, e la spaccatura andata in scena nei giorni scorsi si ripropone anche davanti ai loro occhi: Renzi sostiene “con forza” l’esigenza di una lista unica, Calenda resta più cauto, richiama il documento sottoscritto dai gruppi parlamentari e parla di decisione “che verrà presa in modo autonomo e a tempo debito”. In teatro i due leader siedono in prima fila, poi è Renzi a salire sul palco per primo anticipando i tempi. Responsabile del cambio di scaletta è la finale di Coppa Italia tra Inter e Fiorentina. Quanto alle prossime Europee il leader di Iv ribadisce la linea: “O vince Renew Europe bloccando il progetto di Meloni di mettere insieme Conservatori e Popolari o perde l’Europa. Quindi dovremmo avere, anche in Italia, un po’ meno di sguardo divisivo e provinciale e in po’ più di consapevolezza che è un voto decisivo per il futuro dell’Italia e dell’Europa. Torniamo a fare politica perché altrimenti Meloni oltre che a Roma governerà a Bruxelles. Io non voglio che governi a Bruxelles”.

Dopo di lui prende la parola Riccardo Magi: “Ormai è eroico intervenire tra Renzi e Calenda”, scherza il segretario di Più Europa che poi critica il progetto di costruzione del Terzo polo “non democratico ma calato dall’alto. Noi ci siamo passati e su queste basi non si costruisce qualcosa di solido. Noi abbiamo l’Europa anche nel nome ma non abbiamo paura ad andare da soli”, avverte. Tocca a Carlo Calenda chiudere. Il leader di Azione invita i suoi interlocutori a “non fare overpromicing” dopo il “fallimento” del partito unico. “Dobbiamo tenere i gruppi unici in Parlamento che stanno facendo un lavoro straordinario, cessare ogni attacco reciproco e lavorare con grande calma. Dobbiamo essere credibili. Questa cosa va fatta con serietà, ricostruendo rapporti di fiducia e senza far pensare a un matrimonio di interesse, altrimenti nemmeno in 3 ci arriviamo al 4%”. Dalla platea del Piccolo Eliseo si leva un leggero brusio. Il leader di Azione stoppa subito chi rumoreggia intervenendo dal palco: “Cari amici di Iv, se la ricominciamo la finiamo qua. State boni e non litigate tra di voi, se no Renew Europe finisce qui”, scandisce. Insomma, la strada verso le Europee è ancora lunga.

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