Meloni e Von der Leyen a Lampedusa: “Servono soluzioni serie, complesse e durature”

Il problema degli sbarchi a Lampedusa ha richiesto la visita di Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen. Meloni chiede aiuto concreto all’Europa, per un problema di “una portata tale che se non lavoriamo tutti insieme i numeri del fenomeno migratorio travolgeranno tutti gli stati dell’Europa”.

Meloni e Von der Leyen vengono accolte all’aeroporto dal presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, e dal Prefetto di Agrigento, Filippo Romano. Presenti anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il Commissario europeo agli Affari interni Ylva Johansson.

Poi lungo il percorso in direzione hotspot il corteo di auto blu viene bloccato da un gruppo di cittadini. che chiedono di poter parlare con la presidente del Consiglio o non libereranno la strada: Meloni non si sottrae al confronto, anzi scende dall’auto e rassicura i lampedusani, “ce la stiamo mettendo tutta”, e rivendica: “Come sempre io ci metto la faccia”.

Poi, riferendosi al fatto che la presidente della Commissione Ue è voluta venire personalmente sull’isola, accettando il suo invito-appello, Meloni scandisce: “Le istituzioni europee sono con voi”. Quindi il corteo riprende la marcia verso l’hotspot: una visita di circa dieci minuti (a Meloni la Croce rossa regala una maglietta dell’organizzazione di volontariato), senza tuttavia incontrare i migranti presenti nella struttura. Poi la visita al molo, il cosiddetto ‘cimitero dei barchini’, dove le due leader si soffermano per lunghi minuti (in tre giorni sono sbarcati proprio da lì 8.500 migranti, l’equivalente della popolazione locale). Infine la conferenza stampa prima di risalire a bordo dell’aereo di Stato.

La presenza della presidente Ursula von der Leyen a Lampedusa “non la considero tanto un gesto di solidarietà ma di responsabilità dell’Europa verso se stessa perchè questi non sono solo confini italiani ma anche europei”, esordisce Meloni, che mette subito in chiaro: “Servono soluzioni serie, complesse e durature e serve che lavoriamo tutti nella stessa direzione”.

Giorgia Meloni sottolinea: “Non risolveremo mai il problema parlando di redistribuzione. L’unico modo di affrontare seriamente il problema è fermare le partenze illegali. Questo è quello che ci chiedono i cittadini ma anche i rifugiati”. Il sistema dei rimpatri deve essere gestito a livello europeo, sostiene, e non dai singoli Paesi. Insomma, scandisce ancora Meloni, qui “è in gioco il futuro dell’Europa”. Ma la premier è ottimista, e spiega di confidare sul fatto che “al prossimo Consiglio europeo di ottobre arriveranno le soluzioni”.

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