Nelle destre europee i Patrioti hanno innescato un terremoto e negli ultimi giorni le adesioni si sono moltiplicate, l’ultimo a dire sì è stato il Rassemblement National.
La delegazione, con i suoi 30 eletti, è l’azionista di maggioranza, seguita dagli 11 eurodeputati di Fidesz e dagli 8 della Lega. Al gruppo hanno aderito gli eurodeputati di Ano, guidati dal ceco Andrej Babis, l’Fpo austriaco, gli spagnoli di Vox e i sovranisti olandesi del Pvv. A completare la famiglia, i belgi del Vlaams Belang, i portoghesi di Chega, il Partito del Popolo danese, i cechi di Giuramento e Automobilisti e i sovranisti di Prima la Lettonia.
L’orbaniana Kinga Gal è stata eletta prima vicepresidente. Nella squadra dei vice c’è anche il neo leghista Roberto Vannacci.
“I Patrioti rappresentano la speranza per milioni di cittadini nelle Nazioni europee”; ha sottolineato Bardella.
. L’impatto dei Patrioti sul Pe non si farà attendere anche perché, nei primi sei mesi, il gruppo potrà contare sulla sponda dell’Ungheria, presidente di turno dell’Ue. Nei loro confronti, tuttavia, i filo-Ue non abbasseranno di un centimetro il cordone sanitario. Il gruppo punta a incarichi di vertice all’Eurocamera, forte dei suoi numeri ma difficilmente li otterrà. Eppure, i Patrioti assicurano che potrebbero aumentare ancora, attingendo magari ai Conservatori di Giorgia Meloni.