Il Covid aumenta la distanza sociale e ci allontana sempre di più, soprattutto nelle situazioni in cui è necessario togliere la mascherina. Lo chiedono in un documento congiunto l’Agenzia italiana del farmaco, il ministero della Salute, l’Istituto superiore di sanità e l’Inail. Il riferimento è a quelle occasioni (nemmeno tanto rare) in cui si mangia o si beve insieme. Nonostante la chiusura di bar e ristoranti praticamente ovunque, si pensa, ad esempio, alla pausa dei lavoratori che mangiano in compagnia nella mensa aziendale piuttosto che in ufficio o nella panchina di un parco.
È quello il momento in cui si può diventare più vulnerabili perché occorre abbassare o togliere la mascherina, l’unica protezione delle vie aeree. Ecco perché il documento, pur ammettendo che la distanza interpersonale di un metro possa essere di norma sufficiente ad evitare il contagio, chiede che in quelle occasioni si eviti di stare a meno di due metri di distanza.
Secondo gli esperti che hanno firmato queste nuove raccomandazioni «sulle misure di prevenzione e controllo delle infezioni da Sars-CoV-2», il rispetto della distanza insieme all’igiene delle mani e all’uso dei dispositivi di protezione individuale sono le uniche armi per proteggersi dalle infezioni. Ecco perché, nel momento in cui uno di questi elementi viene a mancare, più si è lontani e meglio è.
Il documento introduce nuove regole anche per quanto riguarda i vaccini, al centro delle polemiche negli ultimi giorni per via della vicenda AstraZeneca. Innanzitutto, si ribadisce l’efficacia dei tre sieri distribuiti finora in Italia e si spiega che:
- Pfizer-BionTech garantisce una prima protezione dopo 10 giorni dalla prima dose e un’immunità maggiore circa una settimana dopo la seconda;
- Moderna si rivela più efficace dalla seconda settimana dopo il richiamo;
- AstraZeneca entra in funzione dopo la terza settimana dopo la prima dose e garantisce protezione fino alla dodicesima settimana, quando viene iniettata la seconda.
In ogni caso, l’immunità non è garantita al 100% e la sua durata è sconosciuta.
Le nuove regole per chi è vaccinato riguardano la protezione personale e la quarantena. Anche chi ha ricevuto il siero è obbligato a portare la mascherina nel luogo di lavoro e negli ambienti chiusi come anche all’aperto, osservare le norme di igiene delle mani e mantenere il distanziamento sociale. Il perché è subito detto: non ci sono ancora delle certezze sulla capacità di contagio da parte delle persone vaccinate. Inoltre, come detto, la garanzia di immunità non arriva al 100%, quindi è ancora da dimostrare che chi ha ricevuto il siero non possa, a sua volta, rimanere contagiato.
Per questo motivo, se una persona vaccinata viene a contatto con un soggetto positivo al Covid deve osservare un periodo di quarantena o di isolamento, cioè rispettare le stesse misure previste per chi il vaccino non lo ha ancora fatto. Questa disposizione, però, non riguarda il personale sanitario finché non risulta positivo a un test o fino alla comparsa dei sintomi del coronavirus.
Infine, il documento chiede anche a chi è guarito dal Covid di vaccinarsi comunque, anche con una sola dose «purché la vaccinazione venga eseguita ad almeno 3 mesi dalla documentata infezione e preferibilmente entro 6 mesi», ad eccezione di alcuni pazienti con problemi immunitari.