Dopo le attese, il primo duello parlamentare tra Elly Schlein e Giorgia Meloni è avvenuto ieri alla Camera ed è stato sul salario minimo. “Signora presidente” esordisce la segretaria del Pd nel corso del primo question time della premier “c’è un dramma di questo Paese di cui non vi sentiamo parlare mai: la precarietà e il lavoro povero”. La leader chiede di approvare “subito” il salario minimo e un congedo parentale, “in modo da aiutare realmente le donne”. L’interrogazione del Pd arriva dopo quelle su migranti, ambiente, Mes e mutui presentate dalle altre opposizioni ed è la più attesa. La presidente del Consiglio, forte della sua maggioranza, dimostra ancora una volta di giocare in casa tra i banchi dell’aula e chiarisce: “Intervenire per fronteggiare il fenomeno del lavoro povero è una priorità cui il Governo lavora. Negli ultimi 30 anni gli stipendi dei lavoratori italiani sono diminuiti. È vero, c’è un problema: chi ha governato fino a ora ha reso più poveri i lavoratori italiani e questo Governo deve fare quello che può per invertire la rotta”. Nel merito, l’idea di Meloni e del Governo sul salario minimo non cambia: non è la risposta, “penso sia più efficace estendere la contrattazione collettiva e tagliare le tasse sul lavoro”, taglia corto.
Immediata la replica “Signora presidente le sue risposte non ci soddisfano. Le ricordo che ora sono io all’opposizione e lei al governo e non è più tempo di prendersela con gli altri. Avete voi la responsabilità di dare risposte” dice tra gli applausi dei dem. Dai banchi di FdI si leva un brusio ma è la stessa premier a zittire i suoi. I pentastellati rimangono quasi neutrali e non manca tra i dem chi lo fa notare. Non passa inosservato neppure il tempismo con il quale Giuseppe Conte annuncia la calendarizzazione della proposta di legge sul salario minimo a sua firma, la prossima settimana. Il tweet dell’ex premier arriva a pochi minuti dall’intervento di Schlein in aula: “La nostra perseveranza ha pagato. Vedremo chi è contrario, chi è per il sì, chi per il ni. Chiudiamo la stagione delle paghe da fame”. Intanto la Schlein, per ora, prova a unire: “Da molto tempo auspico una convergenza con le altre opposizioni su questo terreno per fare insieme questa battaglia nel Parlamento e nel Paese”.