Continua l’inchiesta sui disastri nella gestione dell’emergenza pandemica quando nel 2020 è cominciata la diffusione improvvisa e violenta del Coronavirus. L’Italia si è dimostrata impreparata per il mancato aggiornamento dei protocolli da seguire in questi casi sanitari eccezionali, come più volte ha denunciato Fratelli d’Italia. L’ex viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, ascoltato dalla procura di Bergamo in qualità di persona informata sui fatti, ha detto la sua verità sullo staff dell’allora Ministro della Salute Roberto Speranza.
Secondo quanto racconta il Corriere della Sera, l’ex esponente del governo Conte avrebbe affermato che alcuni dipendenti degli uffici di Speranza, all’alba dell’epidemia nei primi mesi del 2020, gli dissero che “non erano autorizzati a condividere informazioni” con lui e né “con il capo del mio ufficio, dottor Francesco Friolo“.
Una vera e propria bomba quella sganciata da Sileri, il quale ha confessato che al ministero della Salute in quei giorni non c’era particolare collaborazione: “A gennaio-febbraio 2020, almeno in una prima fase, non esisteva un’istituzione ufficiale della task force che si riuniva al mattino al Ministero, né esisteva una convocazione ufficiale. Ho sin da subito notato un comportamento poco professionale. Mancava in modo assoluto la programmazione e i rappresentanti andavano aumentando di giorno in giorno. Oltre a ciò, i verbali delle sedute della task force sono sicuramente parziali, stante l’assenza di numerose dichiarazioni mie e di Friolo”, avrebbe detto l’ex viceministro ai magistrati, sottolineando come le sue reprimende al ministero per la scarsa organizzazione non finissero a verbale.
Lo stesso avrebbe fatto presente alla procura di Bergamo anche di aver ricevuto delle minacce, poiché “il 6 marzo Zaccardi (Goffredo, capo di Gabinetto di Speranza, ndr) diceva a me e Friolo che dovevamo stare tranquilli, altrimenti avrebbe usato contro di noi dei documenti che aveva nel cassetto“. Avrebbe raccontato anche di aver ricevuto “alcune lettere anonime, tra le quali alcune davvero preoccupanti, riguardanti il presunto ruolo di alcuni collaboratori del ministro Speranza in un servizio televisivo“.
Non solo. Sileri ha denunciato alla procura di Roma l’intrusione illegittima di un collaboratore del ministero, che il 7 giugno 2020 “si introduceva nel mio ufficio, dove, forse, non immaginava di trovarmi. La lettera di ammissione della circostanza da parte del Travaglino è allegata all’integrazione di querela“.
Anche alcune chat rivelano le tensioni con gli uffici di Speranza. Significativo il messaggio vocale a Goffredo Zaccardi in cui Sileri si lamenta di non essere stato convocato a una riunione sui vaccini e di essere stato quindi costretto a non dare informazioni veritiere ai media: “Della riunione sui vaccini nessuno di noi sa qualcosa. Giornalisti mi chiedono e io devo mentire per rispetto alle istituzioni. Vengo a sapere che c’è una riunione quasi ogni giorno di cui nessuno dei miei sa qualcosa né ha mai ricevuto convocazione o qualunque forma di notizia“.
Poi ha confessato anche di essere stato praticamente deriso quando ha manifestato le sue preoccupazioni per la tragedia incombente: “Giuseppe Ippolito (allora presidente dello Spallanzani, ndr), allorquando io sono rientrato da Wuhan il 3 febbraio 2020 e ho rappresentato la gravità della situazione e il pericolo incombente sul nostro paese, ha risposto con coloriti gesti scaramantici“, ha riferito ancora l’ex ministro.