“Più assumi, meno paghi”: Meloni punta a più occupati possibili

Il piano del governo Meloni si può tradurre in sintesi: “Più assumi, meno paghi”. Puntava già in campagna elettorale a più occupati possibili il premier Giorgia Meloni, la quale oggi, dopo i primi interventi sul taglio del cuneo fiscale e i bonus fiscali su premi produttività e fringe benefit arrivati in autunno, ribadisce la sua volontà di dedicarsi alla riduzione della disoccupazione con provvedimenti strutturali. Lo scopo dell’esecutivo è stimolare l’occupazione a tempo indeterminato e aumentare gli stipendi, sfruttando innanzitutto la riforma fiscale.

Il disegno di legge delega appena varato dal governo avrà bisogno di un paio d’anni per ottenere risultati concreti, ma già dal prossimo autunno Giorgia Meloni annuncia un aumento soddisfacente del livello occupazionale. L’esecutivo punta a ridurre le aliquote Irpef trattenuti sugli stipendi e abbassare le tasse per tutti, concentrandosi particolarmente sui salari più bassi. Il piano prevede il passaggio progressivo da quattro a tre aliquote e al momento l’ipotesi che sembra più plausibile è: 23% per i redditi fino a 28 mila euro; 35% per i redditi oltre 28 mila e fino a 50 mila euro; 43% per i redditi oltre 50 mila euro. Tradotto, tutti pagheranno meno tasse.

Per aiutare i redditi di fascia medio-bassa, il premier ha annunciato di voler riordinare tutta la normativa in tema di esenzioni, detrazioni, deduzioni e crediti d’imposta, che ad oggi pesano nelle tasche dello Stato per circa 125 miliardi di euro. Previste maggiori detrazioni per chi ha stipendi medi e bassi e meno per chi ha stipendi molto alti.

Il governo immagina “per i lavoratori dipendenti l’introduzione della flat tax al 15% sugli incrementi di salario: l’idea è che se in un momento difficile lavori e produci di più, lo Stato te lo riconosce con tassazione bassa e piatta”.

Condividi l'articolo!
Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Share on whatsapp
Share on email
Share on print