Europee, i big della politica iniziano la loro corsa: Tajani, Schlein e Calenda a Bruxelles

A poco meno di un anno dal voto parte la corsa alle Europee e i big della politica italiana fanno tappa a Bruxelles, ognuno impegnato a cercare la strategia giusta per rafforzare le alleanze transnazionali che saranno cruciali per determinare la prossima maggioranza al Parlamento europeo. Divisi tra le rispettive sedi dei Popolari, dei Socialisti e dei Liberali, Antonio TajaniElly Schlein e Carlo Calenda hanno iniziato a mettere a punto le proprie strategie. Il giro di incontri si apre nello stesso giorno in cui sono circolati i primi sondaggi diffusi da Europe Elects che proiettano i Conservatori di Giorgia Meloni in forte ascesa. Al pre-summit del Ppe, il vice premier Antonio Tajani ha visto il capogruppo del Ppe Manfred Weber, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e la presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola. Stando ai sondaggi, il Ppe si confermerebbe la principale forza politica Ue con 161 seggi, pur perdendone 16 rispetto agli attuali. Per i popolari un’alleanza a destra al Parlamento Ue è più che un’idea. Gli occhi sono dunque puntati su Giorgia Meloni e sul suo partito Ue dei Conservatori e Riformisti, la cui crescita è trainata da FdI che potrebbe portare in dote al gruppo 28 seggi rispetto agli attuali 9. La delegazione conservatrice è pronta a imporsi in Ue anche grazie ai 19 seggi che arriverebbero dal partito di governo polacco.

Poco distante, alla sede del Pse, il presidente Stefan Loefven ha aperto il summit dei socialisti avvertendo: “L’estrema destra è in movimento”. Parole pronunciate guardando negli occhi il cancelliere Olaf Scholz, il primo ministro portoghese Antonio Costa e la segretaria del Pd Elly Schlein. Al tavolo dei socialisti si cercano quindi ricette per affrontare l’onda conservatrice che punta su Bruxelles e un ingrediente necessario per riuscirci è una solida politica di alleanze. Nel suo incontro pubblico con gli elettori, la sera precedente Schlein ha affrontato il tema in modo chiaro: “Da soli non si vince, se si ha chiara la propria identità non si deve avere paura del dialogo”. Numeri alla mano, in realtà, in Europa una coalizione alternativa a quella in carica, dove Ppe, S&D e Liberali sono insieme, non appare ancora esistere e lo scenario è ancora tutto aperto. A essere i veri kingmaker della prossima maggioranza potrebbero essere i Liberali: nonostante le proiezioni li diano in perdita di 14 seggi, i numeri suggeriscono che nessuna coalizione di maggioranza sarà possibile senza di loro. La sfida sarà decisiva soprattutto con i voti che potrebbero raccogliere in Italia e in Francia; a indicare la strategia nazionale di Renew è stato direttamente Carlo Calenda: l’obiettivo è “confermare” la maggioranza Ursula e “scongiurare” la vittoria di un “fronte anti-europeista”; un’intesa “con l’area socialdemocratica, rappresentata dal Pd” è possibile.

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