Gli Stati Uniti confermano l’invio a Kiev di munizioni all’uranio impoverito come parte di un nuovo pacchetto di aiuti militari del valore di 175 milioni di dollari. A lanciare la notizia è stato il Pentagono: si tratta della 46esima fornitura da Washington.
I proiettili Usa armeranno i carri armati Abrams che gli USA manderanno nei prossimi mesi. L’ambasciata russa a Washington ha denunciato la decisione come “un indicatore di disumanità”, aggiungendo che “gli Stati Uniti si illudono rifiutandosi di accettare il fallimento della cosiddetta controffensiva dell’esercito ucraino”.
Non sono mancati aspri commenti dalla Russia. Per il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov, questa mossa da parte degli Stati Uniti è “un atto criminale”. All’agenzia di stampa Ria Novosti, Ryabkov ha dichiarato che la Russia continua a mantenere contatti con gli Stati Uniti su questioni umanitarie, ma non collabora su questioni importanti. “Non c’è dialogo lì”, avrebbe detto Ryabkov, secondo quanto riporta l’agenzia Reuters.
L’Onu ha manifestato la propria preoccupazione per l’uso di munizioni all’uranio impoverito in qualsiasi parte del mondo. Lo ha dichiarato il portavoce Farhan Haq, dopo che gli Stati Uniti hanno approvato l’invio a Kiev dei controversi proiettili per carri armati. “Le nostre preoccupazioni sull’uso dell’uranio impoverito in qualsiasi parte del mondo sono state costanti e sono tuttora valide”, ha affermato Haq.