Come ha raccontato il Gazzettino di Treviso e l’emittente Antenna Tre, in una scuola media di Treviso i genitori musulmani di due studenti di terza media hanno chiesto che i propri figli venissero esentati dallo studio della Divina Commedia di Dante e potessero sostituirlo con Boccaccio. Proprio la docente si era preoccupata preventivamente di chiedere alle famiglie dei ragazzi che non seguono l’ora di religione se fossero d’accordo con lo studio di Dante, e le due famiglie musulmane avrebbero espresso il proprio disappunto sostenendo che il testo della Divina Commedia sia contrario ai principi islamici. Anche il preside della scuola è stato accondiscendente alla richiesta dei genitori in questione, esonerando quindi i ragazzi musulmani dallo studio di Dante. Non poche sono state le polemiche dal versante politico, considerando l’ennesimo episodio di sottomissione della nostra cultura all’islam. Sui social la Lega scrive: “I musulmani chiedono di non studiare Dante a scuola, e il preside li accontenta: è questa l’Italia che vogliamo? La nostra cultura e le nostre radici sono sotto attacco. Dobbiamo difendere il nostro patrimonio identitario. Non ci piegheremo all’islamizzazione!”. Salvini, in particolare, ha definito “raccapricciante” l’episodio. «Siamo alla follia. Che qualcuno chieda di mettere fuori dalle classi l’inferno, il purgatorio e il paradiso perché offende qualcun altro e che ci siano dei professori che hanno il buon tempo di stargli dietro è follia». E’ stata ”disposta una ispezione per verificare come stanno i fatti“, annuncia il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.