La pugile algerina Imane Khelif, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi 2024, non parteciperà al torneo Eindhoven Box Cup per la sua decisione di non sottoporsi a un test genetico per determinare il suo sesso. A confermarlo è Dirk Renders, portavoce della competizione sportiva che si terrà questa settimana nei Paesi Bassi. Come spiega, “la decisione sulla sua esclusione spetta alla World Boxing”, l’organizzazione sportiva internazionale del pugilato dilettantistico che ha annunciato l’introduzione di test genetici obbligatori per determinare il sesso degli atleti.
Giovedì in mattinata la World Boxing si era scusata per aver leso la privacy di Imane Khelif citandola nel momento in cui aveva annunciato le nuove regole sull’individuazione del genere. In base a quest’ultime, la pugile algerina non potrà partecipare alle competizioni femminili. E con lei tutti gli atleti che non si sottoporranno al nuovo test genetico sul sesso alla nascita reso obbligatorio la scorsa settimana dalla stessa World Boxing. Il presidente di WB Boris Van der Vorst ha ammesso che citare l’algerina nel comunicato di presentazione delle nuove regole è stato un errore, ma non cambia la sostanza. Si riapre così il vaso di pandora delle polemiche sulla partecipazione degli atleti trans e intersex alle competizioni riservate alle donne.