Canone Rai potrà essere addebitato sulla pensione. Chi sono invece gli agevolati

Stop ai canoni Rai in bolletta. Il governo Draghi ha approvato l’agenda di un decreto sull’energia che accoglie la richiesta dell’Ue di rimuovere le concessioni televisive dalla legge sull’approvvigionamento elettrico domestico.

Una proposta che, salvo imprevisti, dovrebbe entrare in vigore dal 2023 allineandosi alle direttive della Commissione Europea. E’ stata Maria Laura Paxia, del Gruppo Misto, ad aver presentato alla Camera dei Deputati un ordine del giorno relativo al decreto Energia per “adottare misure normative dirette a scorporare dal 2023 il canone Rai” dalla bolletta elettrica. Pur non essendo un impegno vincolante per l’esecutivo, togliere il canone Rai dalla bolletta e prevedere una diversa forma di pagamento andrebbe nella direzione delineata dall’Unione Europea, che considera un “onere improprio” questa voce nelle fatture della luce. Ciò significa che molto probabilmente dal 2023 le bollette della luce saranno più leggere.

E’ tenuto al pagamento del canone chiunque detiene un apparecchio televisivo. Per apparecchio televisivo si intende un apparecchio in grado di ricevere, decodificare e visualizzare il segnale digitale terrestre o satellitare, direttamente – in quanto costruito con tutti i componenti tecnici necessari – oppure tramite decoder o sintonizzatore esterno, secondo la definizione contenuta nella nota del 20 aprile 2016 del Ministero dello Sviluppo Economico. Il canone è dovuto una sola volta in relazione a tutti gli apparecchi detenuti dai componenti della stessa famiglia anagrafica, indipendentemente dal numero di abitazioni in cui sono presenti apparecchi tv.

Dal 2016 è stata introdotta la presunzione di detenzione di un apparecchio televisivo in presenza di un’utenza per la fornitura di energia elettrica residenziale. Il canone, quindi, non potrà più essere pagato tramite bollettino postale. Il canone tv viene quindi addebitato direttamente in bolletta dai gestori di fornitura elettrica.

Per l’anno 2022 l’importo del canone di abbonamento alla televisione per uso privato resta invariato e ammonta a 90 euro. Il pagamento avviene mediante addebito sulle fatture emesse dalle imprese elettriche in dieci rate mensili, da gennaio a ottobre di ogni anno. Il canone Rai si può pagate anche con addebito diretto sulla pensione. In tal caso però è necessario farne richiesta al proprio ente pensionistico entro il 15 novembre dell’anno precedente a quello cui si riferisce l’abbonamento. L’agevolazione riguarda tutti i cittadini, titolari di abbonamento alla televisione, con un reddito di pensione, percepito nell’anno precedente a quello della richiesta, non superiore a 18.000 euro. Le modalità di presentazione della domanda sono stabilite da ciascun ente, che provvederà poi a comunicare al pensionato l’esito della domanda e, in caso affermativo, a certificare successivamente che l’intero importo dovuto per il canone di abbonamento alla televisione è stato pagato.

Quando non si paga il canone?

Sono esonerati dal pagamento del canone:

  • Ultrasettantacinquenni con reddito basso:  cittadini che hanno compiuto 75 anni, con un reddito annuo proprio e del coniuge non superiore complessivamente a 8.000 euro e senza conviventi titolari di un reddito proprio (fatta eccezione per collaboratori domestici, colf e badanti), possono presentare una dichiarazione sostitutiva (sezione I dell’apposito modello) con cui attestano il possesso dei requisiti per essere esonerati dal pagamento del canone TV.
  • Diplomatici e militari stranieri, i funzionari o gli impiegati consolari, i funzionari di organizzazioni internazionali, esenti in base allo specifico accordo di sede applicabile, i militari di cittadinanza non italiana o il personale civile non residente in Italia di cittadinanza non italiana appartenenti alle forze NATO di stanza in Italia
  • cittadini che non detengono un apparecchio televisivo e sono intestatari di un contratto di energia elettrica residenziale possono presentare la dichiarazione sostitutiva di non detenzione per evitare l’addebito in bolletta. Per ottenere l’esonero è necessario che nessun componente della famiglia anagrafica detenga un apparecchio televisivo.
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