Continuano le riunioni politiche in vista delle prossime elezioni. Gli esponenti del centrodestra si sono confrontati sul voto all’estero, con Berlusconi che svela il simbolo unitario del centrodestra “a disposizione dei 6 milioni di italiani all’estero”, come scrive su Facebook il Cavaliere, sottolineando che nel simbolo ci saranno “il mio nome, quello di Salvini e di Meloni”.
Un altro tema caldo è quello dei collegi, con un po’ di mal di stomaco da parte dell’Udc che chiede “maggiore peso nella coalizione”. Tema che registra l’apertura del coordinatore azzurro Antonio Tajani al leader centrista Lorenzo Cesa: “Un certo numero di collegi sono stati assegnati alle formazioni minori di centro – ricorda il coordinatore azzurro – se l’Udc non presenta la propria lista, le porte di Forza Italia sono aperte, ma la decisione la deve prendere l’Udc”.
Proseguiranno ancora le valutazioni dei nuovi collegi, con i tecnici impegnati a valutare le ripartizioni sul territorio “che sono diverse da quelli del 2018”, secondo quanto dichiara Maurizio Lupi, di Nci. Dopo la verifica tecnica, sarà la volta dei responsabili politici per il confronto che permetta di partorire i nomi condivisi da portare in lista. Ma il dibattito sarà anche sui programmi. “Fratelli d’Italia domani al tavolo del programma chiederà agli alleati prima di tutto un programma serio e realizzabile. La prima preoccupazione per noi è una politica fiscale a favore delle imprese che creano occupazione secondo la formula ‘più assumi meno paghi’”, ha spiegato Luca Ciriani, capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, ai microfoni del Tg1.
In merito ai simboli, che verranno presentati pure dai singoli partiti Fi nel logo per le elezioni del 25 settembre “avrà un riferimento al partito popolare europeo e al nome di Berlusconi”, come ha riferito Antonio Tajani fuori dal parlamento, rispondendo alle domande dei giornalisti. Poi aggiunge: “Berlusconi sta riflettendo su possibili nomi di ministri, politici e non politici. Se tutti i leader saranno d’accordo si possono anche presentare dei nomi”.
Intanto la Lega ha l’obiettivo di dare qualche nome prima del voto, “almeno dei ministri più importanti”, riferisce Matteo Salvini, in collegamento da Piazza San Marco a Venezia. Le indiscrezioni rivelano che tra i nomi ci sia quello dello stesso Tajani, che sul suo possibile incarico agli Esteri non si sbilancia: “Io sono un militante, metto a disposizione la mia esperienza, ma io posso anche non fare nulla”.