Il giorno dopo la bagarre scoppiata scoppiata a causa degli attacchi del deputato di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, agli esponenti del Pd, accusati di avere incontrato l’anarchico Cospito, la tempesta monta ancora di più. La Procura della Capitale ha aperto un fascicolo d’inchiesta in relazione alle dichiarazioni del deputato Giovanni Donzelli. Gli accertamenti – secondo quanto si è appreso – sono stati avviati in seguito ad un esposto presentato dal parlamentare Angelo Bonelli. Nell’atto si fa riferimento ai reati di rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, perché sarebbero state rese pubbliche delle captazioni ambientali realizzate dall’amministrazione penitenziaria. “Questa mattina ho inviato al procuratore della Repubblica di Roma dott. Francesco Lo Voi un esposto con il quale si chiede l’apertura di un’indagine penale per verificare se siano stati commessi reati, a partire dall’articolo 326 del codice penale, relativamente alle dichiarazioni fatte in aula dall’On. Giovanni Donzelli e alla stampa da parte del viceministro alla Giustizia On. Andrea Delmastro Delle Vedove con delega al Dap”, dichiara il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli “Nella giornata di ieri – prosegue – l’On. Donzelli ha reso pubblici contenuti puntuali delle conversazioni tra il detenuto Cospito e il ‘Ndranghetista Francesco Presta, e sempre tra Cospito e il camorrista Francesco Di Maio. Nella serata di ieri il viceministro Delmastro ha ammesso di essere stato lui ad aver dato le informazioni, contenute in una relazione riservata del Dap, all’On.Donzelli, informazioni che non sono nella disponibilità dei parlamentari”. “Ci troviamo di fronte a fatti di una gravità inaudita perché l’On.Donzelli è vicepresidente del Copasir e l’On. Delmastro viceministro alla Giustizia: per l’uso disinvolto che hanno fatto di queste informazioni non possono più svolgere le funzioni delicate che gli sono state assegnate. Per questo chiedo le dimissioni dal Copasir dell’On. Donzelli e da viceministro dell’On. Delmastro e auspico che la presidente Meloni intervenga a tutela delle istituzioni che non sono di proprietà di nessuno ma sono al servizio degli interessi della Repubblica italiana.” conclude.
Dopo l’attacco di ieri nel Pd la difesa passa a un livello superiore, trasformandosi in un attacco. “Abbiamo avuto conferma che l’on. Donzelli non ha avuto accesso agli atti presso il ministero come aveva goffamente provato a giustificarsi in aula. La rivelazione deriva, per sua stessa ammissione, dall’on. Delmastro Delle Vedove, che, in qualità di sottosegretario alla giustizia con delega al Dap, ha accesso a informative coperte da segreto. Ne ha svelato il contenuto perché il collega Donzelli potesse usarle strumentalizzandole contro il Pd”. Così in una nota Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera. “Dunque, non c’è più solo un problema Donzelli che non può restare secondo in più in un ruolo delicato come il Copasir (la sicurezza degli italiani è in pericolo se il vice presidente del Copasir è un divulgatore di notizie riservate e facendolo non si rende nemmeno conto di avere commesso un illecito) – aggiunge -. C’è anche un caso Delmastro Delle Vedove che non può restare un secondo di più al Ministero. La presenza di un soggetto che rivela le informazioni più riservate e delicatissime per la lotta alla mafia e al terrorismo non può rimanere un secondo in più a via Arenula”. “Se però la presidente Meloni non interviene allora c’è un caso Meloni perché, visti i rapporti che ha con i due, se non li invita alle dimissioni, siamo autorizzati a pensare che abbia approvato o tollerato il piano e la strategia dei due esponenti di Fratelli d’Italia”, conclude Serracchiani.
Da parte sua, Donzelli, non avverte alcuna necessità di fare passi indietro né tantomeno di rivedere i concetti espressi ieri nell’Aula di Montecitorio. “Se mai io, o qualsiasi componente del Copasir dovesse rivelare all’esterno delle informazioni ottenute grazie al proprio ruolo, durante le sedute o studiando i documenti del Copasir farebbe bene a dimettersi. Ma non è questo il caso perché non c’entra nulla. E’ evidente come sono andate le cose”. È la replica di Donzelli, intervenuta al programma “Agorà” su Raitre. Donzelli ribadisce che quelle rivelate ieri alla Camera non sono “informazioni riservate” e che il problema è che “il PD che va a trovare un terrorista in carcere dando un messaggio sbagliato alla nazione” perché “una parola netta sul carcere duro a Cospito da parte del pd non l’abbiamo sentita”.
Ma a dare man forte a Serracchiani arriva anche Carlo Calenda. “Delmastro non può rimanere al Dap. La diffusione di intercettazioni riservate per strumentalizzarle politicamente è indegna, illegale e senza precedenti. Piacerebbe sentire una parola chiara di Nordio. Non si può essere garantisti nelle parole e poi girarsi dall’altra parte”, afferma il leader di Azione, in un tweet.