Meloni incontra Cgil: c’è emergenza lavoro, serve strada nuova

“In Italia i salari dei lavoratori sono bloccati da trent’anni, l’Italia è l’unico Paese dell’Ue che ha salari più bassi rispetto al 1990, quando non avevamo neanche i telefonini, mentre in altri Paesi c’è stato un incremento di oltre il 30%. Sul lavoro finora le ricette non hanno funzionato. L’emergenza esiste e bisogna pensare ad una strada nuova, puntando tutto sulla crescita economica”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, parlando al congresso della Cgil in corso a Rimini. Quando è salita sul palco una trentina di delegati ha lasciato la sala cantando “Bella Ciao”. “La mia presenza qui ha fatto discutere, alcuni pensavano che non venissi per timore delle contestazioni e di essere fischiata: sono fischiata da 30 anni, sono cavaliere al merito della materia. Non mi spaventa il contesto difficile”, ha replicato la premier. “La ricchezza la creano le aziende con i lavoratori. Quello che compete allo Stato è immaginare regole giuste e pensare alla redistribuzione della ricchezza”, ha aggiunto Meloni sottolineando che “bisogna mettere le imprese e i lavoratori nelle condizioni di favorire la crescita e bisogna far ripartire l’economia e ridare fiducia al sistema”. “Vogliamo usare la leva fiscale come strumento di crescita economica, una riforma che guarda con molta attenzione al lavoro, con interventi sui redditi medio bassi e novità per i dipendenti”, ha aggiunto la premier. “Il Cdm ha approvato ieri sera una legge delega per la riforma fiscale un po’ frettolosamente bocciata da alcuni. Lavoriamo per una riforma complessiva che migliori l’efficienza della struttura, riduca il carico fiscale, che contrasti l’evasione fiscale, che ha un tax-gap stabilmente intorno a 100 mld, che semplifichi gli adempimenti che crei un nuovo rapporto di fiducia”, ha aggiunto la presidente del Consiglio per poi sottolineare che “la riforma fiscale si rivolge ai più fragili e al ceto medio, come abbiamo già fatto con la legge di bilancio”, ha spiegato Meloni assicurando che “noi lavoriamo per consegnare agli italiani una riforma complessiva che riformi l’efficienza della struttura delle imposte, riduca il carico fiscale e contrasti l’evasione fiscale, che semplifichi gli adempimenti e crei un rapporto di fiducia fra Stato e contribuente”. “Con la riforma fiscale vogliamo dare maggiori garanzie contro uno Stato che a volte è sembrato vessatorio. Questo non significa tollerare l’evasione fiscale, come qualcuno ha detto, perché metteremo in rete le banche dati, ma non bisogna confondere la caccia all’evasione fiscale con la caccia al gettito”.

“Vogliamo non essere spettatori del cambiamento del Paese, ma protagonisti”. Così il leader della Cgil, Maurizio Landini, introducendo l’intervento del premier Giorgia Meloni dal palco del XIX congresso della confederazione.

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