Ponte sullo Stretto di Messina: Il Cdm approva il decreto

Dopo quasi 10 anni torna in vita la Società dello Stretto di Messina con l’obiettivo di arrivare al progetto esecutivo per il Ponte entro il 31 luglio del 2024; era il 15 aprile del 2013 quando con decreto del presidente del Consiglio dei ministri la Società venne posta in liquidazione. Il governo di Giorgia Meloni ha approvato in Cdm salvo intese il decreto-legge che dispone la revoca dell’atto di liquidazione della società che dovrebbe essere posseduta al 51% dal Mit, con quote per Rfi, Anas e le Regioni Sicilia e Calabria. Si riparte dal progetto definitivo del 2011 che verrà adeguato alle nuove norme tecniche, di sicurezza e ambientali per arrivare a realizzare un ponte lungo 3,2 chilometri. Soddisfazione è stata espressa dal vicepremier e ministro dei Trasporti e Infrastrutture Matteo Salvini che parla di “giornata storica non solo per la Sicilia e la Calabria ma per tutta l’Italia. Dopo cinquant’anni di chiacchere questo Cdm approva il ponte che unisce la Sicilia al resto d’Italia e all’Europa”.

Critiche invece le associazioni ambientaliste, con Legambiente che parla di “inutile opera faraonica” ritenendo più urgente “la partenza dei cantieri per la transizione ecologica”; critico anche il Wwf. Toni diversi dalla maggioranza: per il leader di FI Silvio Berlusconi il Ponte “è un progetto concreto, che rappresenta l’idea di futuro che abbiamo sempre avuto. Già 20 anni fa con il mio governo avevamo pronto il progetto, un’opera strategica che si sarebbe realizzata se la sinistra non fosse intervenuta con la politica dei No. Questa volta non ci fermeranno”. Soddisfazione anche dal presidente della Regione Sicilia Renato Schifani per il quale il ponte è “un’opera strategica che da sempre la Sicilia e i siciliani ritengono fondamentale per eliminare il divario tra Nord e Sud e che permetterà alla nostra Isola di avere finalmente un collegamento diretto con l’Italia e il resto dell’Europa”. Dall’opposizione è da registrare la reazione ironica di Peppe Provenzano che in tweet scrive: “Un ponte immaginario (e salvo intese) per far passare l’autonomia differenziata che frantuma l’Italia e affossa il Mezzogiorno”.

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