Ieri è andato in scena l’ultimo battibecco tra Italia e Francia: il Ministro dell’Interno Gérald Darmanin è intervenuto contro Giorgia Meloni facendo risalire all’improvviso la tensione tra i due Paesi che sembrava placata dopo la ricucitura tra la premier italiana e il presidente francese Emmanuel Macron nel bilaterale a margine del vertice europeo del marzo scorso. Meloni è “incapace di risolvere i problemi migratori” dell’Italia, ha attaccato il Ministro francese. Immediata la risposta del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha annullato la prevista visita a Parigi e l’incontro con la collega francese Catherine Colonna: “Non andrò a Parigi per il previsto incontro con Colonna. Le offese al Governo e all’Italia pronunciate dal ministro Darmanin sono inaccettabili. Non è questo lo spirito con il quale si dovrebbero affrontare sfide europee comuni”, ha twittato il titolare della Farnesina dopo aver condiviso la decisione con Meloni. E non sono bastati i tentativi di gettare acqua sul fuoco da parte dell’ambasciatore francese. Il Quai d’Orsay in un comunicato afferma che “il Governo francese auspica di lavorare con l’Italia per far fronte alla sfida comune rappresentata dalla rapida crescita dei flussi migratori” e ribadisce che “il rapporto tra la Francia e l’Italia è basato sul reciproco rispetto”, ricordando “lo spirito del Trattato del Quirinale”. La stessa Colonna ha fatto sapere di aver sentito Tajani al telefono e di sperare di “accoglierlo presto a Parigi”.
L’Italia per ora resta sulle sue posizioni. E il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi ha annullato la sua presenza a Palazzo Farnese all’evento La Notte delle Idee organizzato dall’ambasciata di Francia. La sortita di Darmanin si è probabilmente trasformata in un autogol: l’aver definito l’esecutivo Meloni “un governo di estrema destra scelto dagli amici della signora Le Pen” è stato pesantemente criticato dalla destra francese. Uno scivolone a uso interno, comunque ingiustificabile. È stato detto “peste e corna del nostro Paese senza motivo, se non quelli di politica interna, ma un Ministro dell’Interno di un grande Paese dovrebbe riflettere prima di parlare”, ha osservato Tajani, che si aspettava, come il Ministro della Difesa Guido Crosetto, “una dichiarazione di scuse al Governo italiano”. “Non accetto lezioni sull’immigrazione da chi respinge in Italia donne, bambini e uomini continuando invece a ospitare assassini e terroristi che in Italia dovrebbero tornare”, ha attaccato Matteo Salvini. Di “caduta di stile” ha parlato il ministro Raffaele Fitto mentre dall’opposizione Giuseppe Conte ha rivendicato: “Spetta solo a noi italiani riconoscere che questo Governo è incapace”. Sulla stessa lunghezza d’onda il responsabile Esteri del Pd Peppe Provenzano, secondo il quale “l’opposizione al governo Meloni la fa l’opposizione italiana”.