Il governo Meloni accelera sul fronte del rinnovamento in Rai e spinge Carlo Fuortes verso il Teatro San Carlo di Napoli. La svolta che spiana la strada al cambiamento dei vertici di viale Mazzini è arrivata ieri con l’approvazione, da parte del Cdm, del decreto-legge sull’amministrazione di Enti pubblici e società. Nel provvedimento approvato è inserita una norma che fissa il limite massimo di 70 anni per il pensionamento dei sovrintendenti dei teatri lirici. Una misura ad hoc che potrà essere applicata nel caso del presidente del San Carlo Stéphane Lissner, che ha da poco compiuto proprio 70 anni. L’intervento normativo, spiega il MiC in una nota, “nasce da una generale esigenza di riordino di una materia segnata da evidenti incongruenze nella determinazione dell’età della pensione per i sovrintendenti delle fondazioni lirico-sinfoniche. C’erano, infatti, limiti diversi a seconda della provenienza e della nazionalità del soggetto”.
Su Carlo Fuortes spetterà al Governo compiere i prossimi passi che potrebbero portare alla fine della sua era in Rai, che in ogni caso non si chiuderà oggi in occasione del Cda di viale Mazzini. La questione non è all’ordine del giorno della riunione e da parte di Fuortes non ci sarà nessun passo indietro. Con l’entrata in vigore del decreto, la palla passerà al Consiglio d’indirizzo della Fondazione del San Carlo che dovrà indicare il nome del possibile erede di Lissner. Sarà poi il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ad avallare questa proposta e firmare il decreto di nomina del nuovo sovrintendente. Nessun arroccamento, secondo quanto filtra, da parte di Fuortes: se sarà chiamato per un altro incarico, lascerà la Rai. Fatto questo il Governo potrà sbloccare la partita delle nomine della Rai.