La Cina va in pressing sull’Italia per il rinnovo dell’adesione alla Belt and Road Initiative ma la premier Giorgia Meloni prende tempo e da Praga afferma che la decisione non è stata ancora presa. “È un dibattito aperto, è una decisione delicata”, ha osservato la premier, ricordando tuttavia la contrarietà espressa a suo tempo verso “la scelta che fece il governo Conte” di aderire alla Via della Seta. L’Italia è stato il primo e unico Paese del G7 a farlo. Il nodo si sta avvicinando al pettine, la scadenza è alla fine dell’anno e le indiscrezioni sulla possibile disdetta da parte di Roma stanno innervosendo Pechino. Il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin ha rimarcato che dalla firma del memorandum del 2019 i due Paesi hanno accresciuto i rapporti con una “fruttuosa cooperazione ed entrambe le parti dovrebbero attingere ulteriormente alla cooperazione legata alla Nuova Via della Seta”. Economia, commercio, produzione industriale, energia pulita e mercati terzi sono i settori di successo segnalati da Pechino e per questo, ha notato Wang, “è necessario che le parti si adoperino per garantire che i risultati delle crescenti relazioni portino maggiori benefici ai due Paesi e ai loro popoli”.
L’intervento del portavoce, all’indomani di un editoriale del tabloid nazionalista Global Times (“è interesse reciproco” di Cina e Italia “continuare ad approfondire la cooperazione”), è il segnale della massima attenzione della leadership comunista al dossier, mentre Pechino, nel mezzo delle crescenti tensioni con Washington e l’Europa, è impegnata negli sforzi per mostrare di non essere isolata. Della firma del 2019 gli scenari geopolitici sono stati stravolti e l’aggressione della Russia all’Ucraina, su cui la Cina mantiene una posizione ambigua, ha compattato l’Occidente. Il tema Belt and Road sarà in agenda al G7 dei leader della prossima settimana a Hiroshima, in Giappone. Martedì la Bloomberg ha riferito che l’Italia ha segnalato agli Usa l’intenzione di uscire dalla Bri quando Meloni ha ricevuto lo speaker della Camera americana Kevin McCarthy: pur se una “decisione finale non è stata presa”, il Governo italiano punterebbe sull’uscita. Un clima ben diverso dai toni che Xi riservò aprendo nel 2017 il primo Forum sulla Bri: poco propenso verso le citazioni straniere, il presidente menzionò per due volte Roma.