Renzi e Calenda fanno la pace in vista di una lista unica alle europee

Finisce con una tregua il braccio di ferro tra Matteo Renzi e Carlo Calenda. Nessuna “randellata” tra i due e nessun divorzio tra Italia viva e Azione, che restano, al momento, un gruppo unico in Parlamento, con l’impegno “a valutare una lista unitaria” per le Europee del 2024 e a mettere da parte le accuse incrociate, chiedendo espressamente ai singoli parlamentari di “attenersi ai principi di lealtà e correttezza” richiamati nel regolamento del Gruppo. L’accordo arriva dopo un confronto di quasi due ore, il tempo necessario per consentire a tutti i 10 senatori che si ritrovano in un’auletta di Palazzo Madama verso le 22.00 di intervenire. I toni restano a lungo bassi e pacati, si accendono un po’ sul finale nel botta e risposta tra i due leader. Sia Renzi sia Calenda chiedono di essere leali e corretti, di mettere fine a un clima di forte tensione. Il punto di caduta, e “condizione” fondamentale, è l’impegno a valutare la costruzione di un percorso comune verso le prossime Europee.

Calenda esce dal confronto “soddisfatto” ma calibra molto le parole sulla sfida del 2024: “Si è deciso che in autonomia i partiti decideranno, nel tempo che manca da qui alle elezioni europee, se ci siano le condizioni per fare una lista comune e con gli altri soggetti che si riconoscono con Renew, e non solo”. Matteo Renzi sceglie invece di non parlare. Proprio per limare le parole del testo finale, i leader intervengono più volte alzando un po’ la voce. “Tra loro c’è stato un rapporto di grande franchezza e civile”, ha riferito la capogruppo al Senato, Raffaella Paita che definisce il documento “un passo avanti”. E aggiunge: “Abbiamo scritto che si riprende il percorso per la costruzione di una lista europea, quindi, viene meno il veto espresso da Calenda in tv che aveva dichiarato apertamente che non voleva andare in quella direzione”. Oggi si replica alla Camera.

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