La Commissione Ue è ancora al lavoro sulla valutazione della terza rata del Pnrr italiano e attende che le modifiche rispettino l’ambizione del piano. Nessun pagamento a ore, dunque, come si diceva da Roma, anche se l’esecutivo comunitario parla di “scambi costruttivi in corso con le autorità italiane”. Bruxelles non commenta l’ipotesi di “smantellare” e “cambiare profondamente” il Pnrr italiano riportata in un’intervista al ministro gli Affari Europei Raffaele Fitto, ma osserva: nella modifica dei piani di ripresa e resilienza “è importante sottolineare sempre che desideriamo che l’ambizione della riforma e il piano generale rimangano quanto più efficaci possibile”. E si aspetta “misure aggiuntive che supportino davvero la transizione verde”: è il famoso capitolo del RePower che può essere presentato fino a fine agosto. L’Italia, poi, ha chiesto di poter usufruire dalla quota rimanente di prestiti del dispositivo di ripresa e resilienza, oltre lo stanziamento massimo già assunto, che al momento non può essere definita perché bisogna aspettare che gli altri Paesi finiscano di chiedere la loro quota.
Il Ministro Raffaele Fitto ha smentito di aver parlato di “smantellare” il piano e afferma che sono state “riportate frasi e sintesi che io non ho pronunciato”. Sul tema è intervenuto anche il Ministro Adolfo Urso, a margine del Consiglio Ue Competitività: “Fitto è stato frainteso. In ogni occasione abbiamo ribadito, qui in Europa e in ogni consesso nazionale, che vogliamo rivedere le risorse destinate ai singoli capitoli per utilizzarli al meglio, ai fini della sostenibilità del sistema sociale e produttivo del nostro Paese e con progetti che siano realmente cantierabili nei tempi ristretti e con le modalità estremamente precise che la Commissione ci ha chiesto. Quindi vogliamo utilizzare al meglio le risorse e possiamo farlo”. Dopo le parole di Fitto, il Partito democratico ha immediatamente chiesto che si voti alla Camera e al Senato un atto d’indirizzo che faccia chiarezza sulle scelte che il Governo intende fare.