Benzina sopra i 2 euro al litro

Nonostante in Italia il prezzo medio al self è arrivato a 2,003 euro/litro, il governo salvo sorprese non ripristinerà gli sconti sulle accise che sono stati eliminati nell’ultima legge di Bilancio.

Adesso che il tetto dei 2 euro al litro per la benzina è stato superato, il governo però appare intenzionato a intervenire con un nuovo bonus carburanti, ovvero 80 euro che saranno riservati a quelle famiglie – circa 1,3 milioni – con un Isee inferiore ai 15.000 euro.

Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, il prezzo della benzina è salito vorticosamente in Italia e, la decisione presa a fine primavera da Russia e Arabia Saudita di tagliare la loro produzione di barili di petrolio, ha provocato l’ultima serie di rialzi.

Da qui la promessa di Matteo Salvini: se il prezzo della benzina dovesse superare i 2 euro/litro, ecco che sarebbe tornato lo sconto sulle accise. Ora che siamo a 2,003 euro/litro, il ministro tace e insieme a lui tutto il resto del governo.

Grazie al caro benzina, lo Stato dovrebbe incassare in un anno la bellezza di 7,7 miliardi di Iva in più; secondo il Centro Consumatori Italia, soltanto gli ultimi rincari hanno portato in cassa 1,8 miliardi.

Gli sconti alla pompa voluti dal precedente esecutivo si è calcolato che siano costati circa 7 miliardi; il bonus carburante partorito dal governo Meloni invece dovrebbe costare “solo” 100 milioni al mese.

In vista di una legge di Bilancio dove, a fronte di una spesa ipotizzata di 30 miliardi al momento ci sarebbero solo meno di 10 miliardi di coperture certe, appare facile comprendere il motivo per cui il centrodestra fa orecchie da mercante quando si parla degli sconti benzina.

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